Sciopero generale, la Cgil Bat si ferma «per il cambiamento»
Il 6 maggio corteo di contro il Governo Berlusconi anche a Trani. In piazza un comizio con la segretaria regionale Antonella Morga
mercoledì 4 maggio 2011
A partire dalle 9.30 di venerdì 6 maggio, in occasione dello sciopero generale, la Cgil Bat organizzerà un corteo a Trani che da piazza Sant'Agostino raggiungerà piazza della Repubblica dove si terrà un comizio con la segretaria Cgil Puglia, Antonella Morga.
«Il tasso di disoccupazione in Italia - commenta Luigi Antonucci, segretario generale della Cgil Bat - non si ferma più. Nei giorni scorsi l'Istat ha diffuso l'ennesimo bollettino di guerra. I giovani ancora i più colpiti: quasi il 30% dei ragazzi non ha un lavoro. Lievitano i numeri di disoccupazione maschile e femminile e calano quelli dei lavoratori nelle grandi imprese che a febbraio sono diminuiti dello 0,7%. E ancora, la piaga diffusa del lavoro nero in piccole realtà dove non vengono osservate le più elementari norme sulla sicurezza. La crisi economica, a differenza di quello che ci vogliono far credere, è tutt'altro che alle nostre spalle. Bisogna fare subito qualcosa».
E così, in occasione dello sciopero generale indetto dalla Cgil a livello nazionale per protestare contro il Governo Berlusconi, venerdì 6 maggio i rappresentanti del sindacato provinciale organizzeranno una manifestazione a Trani.
«Venerdì porteremo in piazza i problemi reali della gente - sottolinea Antonucci - per far conoscere ai nostri amministratori come tira avanti la stragrande maggioranza delle famiglie. Il Governo ignora le difficoltà che ogni giorno vivono i giovani, i pensionati, le lavoratrici e i lavoratori, le madri e i padri di famiglia. Noi con lo sciopero e la manifestazione faremo sentire la nostra voce fino a Roma per imboccare la via del cambiamento. Vorremmo che per un giorno si svuotassero uffici, esercizi commerciali e fabbriche e si riempissero le strade e le piazze delle città. Invitiamo le lavoratrici ed i lavoratori ad incrociare le braccia il 6 maggio per chiedere a Berlusconi un fisco più equo per dipendenti e pensionati, un governo che si occupi davvero del Mezzogiorno, sostegno agli anziani, prospettive reali per il futuro dei giovani, uno stato sociale forte e sicuro, investimenti nella conoscenza, il voto dei lavoratori sui contratti ma, soprattutto, chiederemo di eliminare definitivamente la parola precarietà dal vocabolario del mondo del lavoro. Il 6 maggio fermiamoci tutti - conclude il numero uno della Cgil Bat - per farci sentire per il cambiamento».
«Il tasso di disoccupazione in Italia - commenta Luigi Antonucci, segretario generale della Cgil Bat - non si ferma più. Nei giorni scorsi l'Istat ha diffuso l'ennesimo bollettino di guerra. I giovani ancora i più colpiti: quasi il 30% dei ragazzi non ha un lavoro. Lievitano i numeri di disoccupazione maschile e femminile e calano quelli dei lavoratori nelle grandi imprese che a febbraio sono diminuiti dello 0,7%. E ancora, la piaga diffusa del lavoro nero in piccole realtà dove non vengono osservate le più elementari norme sulla sicurezza. La crisi economica, a differenza di quello che ci vogliono far credere, è tutt'altro che alle nostre spalle. Bisogna fare subito qualcosa».
E così, in occasione dello sciopero generale indetto dalla Cgil a livello nazionale per protestare contro il Governo Berlusconi, venerdì 6 maggio i rappresentanti del sindacato provinciale organizzeranno una manifestazione a Trani.
«Venerdì porteremo in piazza i problemi reali della gente - sottolinea Antonucci - per far conoscere ai nostri amministratori come tira avanti la stragrande maggioranza delle famiglie. Il Governo ignora le difficoltà che ogni giorno vivono i giovani, i pensionati, le lavoratrici e i lavoratori, le madri e i padri di famiglia. Noi con lo sciopero e la manifestazione faremo sentire la nostra voce fino a Roma per imboccare la via del cambiamento. Vorremmo che per un giorno si svuotassero uffici, esercizi commerciali e fabbriche e si riempissero le strade e le piazze delle città. Invitiamo le lavoratrici ed i lavoratori ad incrociare le braccia il 6 maggio per chiedere a Berlusconi un fisco più equo per dipendenti e pensionati, un governo che si occupi davvero del Mezzogiorno, sostegno agli anziani, prospettive reali per il futuro dei giovani, uno stato sociale forte e sicuro, investimenti nella conoscenza, il voto dei lavoratori sui contratti ma, soprattutto, chiederemo di eliminare definitivamente la parola precarietà dal vocabolario del mondo del lavoro. Il 6 maggio fermiamoci tutti - conclude il numero uno della Cgil Bat - per farci sentire per il cambiamento».