Scrutatori: i Socialisti ne chiedono il sorteggio
Proposta in vista del referendum: dare una chance a disoccupati e cassaintegrati. Crociata contro la nomina diretta di 165 persone
domenica 8 maggio 2011
18.18
«No alle nomine dirette degli scrutatori, sì al sorteggio». E' questa la richiesta avanzata dai componenti del partito Socialista di Trani e dai componenti del gruppo giovanile.
In una nota (a firma Cuccovillo, Papagni e Calabrese), dopo le reiterate richieste di anagrafe patrimoniale degli amministratori, il partito Socialista ed il gruppo giovanile Fgsi sollevano questa problematica: «Abbiamo appreso che presso il Comune di Trani si intende ancora continuare nella modalità di far scegliere ai partiti, le persone (165) da nominare per il referendum del 12 e 13 giugno. Come partito riteniamo che la commissione elettorale, formata da due consiglieri comunali del PdL e da un consigliere comunale del Partito democratico e presieduta dal sindaco Tarantini, debba invece sorteggiare gli scrutatori fra i disoccupati e cassaintegrati certificati».
«Siamo certi - dicono i Socialisti - che abbandonare il meccanismo di designazione degli scrutatori per nomina diretta della commissione elettorale sia una questione etica rispettosa della trasparenza, della democrazia e della moralità dell'agire politico. Tutti i partiti dovrebbero anche comprendere che in un momento di grave crisi economica i circa 200 euro di compenso, pur non risolvendo il problema occupazionale, diventano rilevanti socialmente per coloro che in questo momento non hanno nessun reddito. Sono anni che insistiamo – da soli - contro questa battaglia di malcostume e lottizzazione: ci è stato sempre risposto che il sorteggio non era possibile in quanto il governo Berlusconi nel 2002 aveva legiferato per la nomina diretta (Porcellum bis), ma ora che nelle città limitrofe di Barletta e Bisceglie con amministrazioni di colore opposto hanno adottato questo meccanismo, cos'altro si inventeranno per non dare seguito alla nostra istanza fatta in nome del buon senso e di giustizia sociale?».
«Come partito Socialista - si legge nella richiesta - ci siamo sempre battuti per il sorteggio tra i giovani fino ai 40 anni e tra gli iscritti di età superiore che dimostrassero lo stato di disoccupazione, ma ci hanno sempre risposto con fastidio ed indifferenza. Ora siamo contenti che al nostro esempio di circa due anni fa di Varese che aveva già adottato il criterio del sorteggio si sono affiancate queste altre città e ciò vuol dire che avevamo visto giusto. Basta allo squallore dell'elemosina della nomina! Partiti di destra, di centro, di sinistra: abbiate un rigurgito di sensibilità e tornate a fare scelte limpide, scelte normali! Se fate questo, effettueremo anche un passo avanti sull'eliminazione del vergognoso e indegno fenomeno della compravendita dei voti».
In una nota (a firma Cuccovillo, Papagni e Calabrese), dopo le reiterate richieste di anagrafe patrimoniale degli amministratori, il partito Socialista ed il gruppo giovanile Fgsi sollevano questa problematica: «Abbiamo appreso che presso il Comune di Trani si intende ancora continuare nella modalità di far scegliere ai partiti, le persone (165) da nominare per il referendum del 12 e 13 giugno. Come partito riteniamo che la commissione elettorale, formata da due consiglieri comunali del PdL e da un consigliere comunale del Partito democratico e presieduta dal sindaco Tarantini, debba invece sorteggiare gli scrutatori fra i disoccupati e cassaintegrati certificati».
«Siamo certi - dicono i Socialisti - che abbandonare il meccanismo di designazione degli scrutatori per nomina diretta della commissione elettorale sia una questione etica rispettosa della trasparenza, della democrazia e della moralità dell'agire politico. Tutti i partiti dovrebbero anche comprendere che in un momento di grave crisi economica i circa 200 euro di compenso, pur non risolvendo il problema occupazionale, diventano rilevanti socialmente per coloro che in questo momento non hanno nessun reddito. Sono anni che insistiamo – da soli - contro questa battaglia di malcostume e lottizzazione: ci è stato sempre risposto che il sorteggio non era possibile in quanto il governo Berlusconi nel 2002 aveva legiferato per la nomina diretta (Porcellum bis), ma ora che nelle città limitrofe di Barletta e Bisceglie con amministrazioni di colore opposto hanno adottato questo meccanismo, cos'altro si inventeranno per non dare seguito alla nostra istanza fatta in nome del buon senso e di giustizia sociale?».
«Come partito Socialista - si legge nella richiesta - ci siamo sempre battuti per il sorteggio tra i giovani fino ai 40 anni e tra gli iscritti di età superiore che dimostrassero lo stato di disoccupazione, ma ci hanno sempre risposto con fastidio ed indifferenza. Ora siamo contenti che al nostro esempio di circa due anni fa di Varese che aveva già adottato il criterio del sorteggio si sono affiancate queste altre città e ciò vuol dire che avevamo visto giusto. Basta allo squallore dell'elemosina della nomina! Partiti di destra, di centro, di sinistra: abbiate un rigurgito di sensibilità e tornate a fare scelte limpide, scelte normali! Se fate questo, effettueremo anche un passo avanti sull'eliminazione del vergognoso e indegno fenomeno della compravendita dei voti».