«Sede legale della Asl a Trani, l'ospedale unico a Bisceglie»

Intervento di Franco Caffarella

sabato 9 ottobre 2010
«Sono giorni di attesa e di prossime decisioni per la sanità nella Bat. Si aspettano infatti notizie dall'assessore regionale Fiore circa le scelte che dovranno essere fatte per la individuazione della sede legale della Asl, provvisoriamente allocata in Andria dalla prima giunta Vendola, nonché sulla localizzazione dell'ospedale unico Bisceglie-Trani di cui sinora si è avuto traccia solo nei documenti regionali più come una prospettiva che non una scelta da attuarsi in tempi brevi.

A mio modesto avviso entrambe le questioni andrebbero collegate per tentare di riannodare i fili di scelte il più possibile condivise dalle popolazioni del territorio. La scelta della nuova sede legale della Asl non può essere sganciata dal riassetto istituzionale che ha faticosamente avviato la sesta provincia pugliese e che si è potuto realizzare anche per il forte senso di responsabilità avuto da Trani, città co-capoluogo, fin troppo aperta al dialogo e mai allo scontro di campanile. Se così come traspare dagli atti ufficiali della Asl Bt deve essere la logica dei numeri del bilancio, a governare le nuove scelte sia sulla sede legale della Asl che nella scelta del luogo e della città dell'ospedale unico, è bene evidenziare che, quanto alla sede legale, non esiste una sola scelta o opportunità logistica (ospedale Dimiccoli di Barletta) che assicura il risparmio invocato.

E' notorio che è proprio in Trani che la Asl possiede le maggiori proprietà immobiliari in uso o rivendicate: oltre all'Ospedale San Nicola Pellegrino (da dismettere con il nuovo ospedale unico), vi è anche l'immobile non completamente utilizzato dell'ex ospedaletto (centrale e con parco a verde pubblico di pertinenza) senza contare il prestigioso immobile di piazza Gradenigo per il quale nonostante il contenzioso in essere con il Comune di Trani circa la proprietà, sono stati spesi soldi pubblici per il restauro della facciata e dei lastrici solari con fondi del Ministero dei beni culturali e si è in attesa di una sua destinazione.

Al di là delle scelte che andranno a compiersi nell'immediato, credo, pertanto, sia legittimo chiedersi, quale rappresentante istituzionale della Ccttà di Trani, cosa ne voglia fare la Asl di queste sue proprietà presenti in Trani ? E' di tutta evidenza che, in uno scenario in cui si pensa ad un ospedale unico tra Trani e Bisceglie, con una localizzazione si rischia di scatenare prevedibili appetiti speculativi oltre a logiche di campanile delle due comunità.

Ecco perché anche la scelta della sede legale della Asl potrebbe rappresentare un tassello importante per favorire una vera razionalizzazione dei servizi sanitari ed amministrativi nella Bat. Ed allora provocatoriamente, ma non tanto, invito ad una riflessione sull'argomento in cui il pallino ritorni nella conferenza dei sindaci della Bat e che, in tale ambito, possa essere anche prospettata una doppia soluzione: sede legale della Asl a Trani, sede dell'ospedale unico Bisceglie.Trani a Bisceglie.

La sede legale della Asl a Trani, tra l'altro città co-capoluogo e quindi con tanto di legittimazione giuridica, potrebbe avvenire con una allocazione in uno dei tre immobili di proprietà Asl. Questa scelta, fermo restando l'attivazione sul territorio di Trani di tutta la medicina di base ed ambulatoriale, nonché di un presidio di pronto soccorso, potrebbe vedere proprio in Bisceglie la sede dell'ospedale unico con tutte le specializzazioni richieste da un bacino di 110.000 abitanti, in un immobile quale quello della casa della Divina Provvidenza che per localizzazione, attività sanitarie presenti e possibili spazi, sarebbe già pronto o comunque necessitante di interventi economici diversi rispetto alla costruzione ex novo, peraltro su un suolo tutto da individuare, del nuovo ospedale Bisceglie-Trani».

Franco Caffarella
Consigliere Comunale componente la Commissione sulla Sesta Provincia