Sepolcri, un rito che si rinnova tra fede e tradizione

Fedeli in serata in visita alle chiese aperte della città

venerdì 25 marzo 2016 0.17
A cura di Alessandra Vacca
Una delle più antiche tradizioni della Settimana Santa è quella legata ai "sepolcri". Chiamati così nella vulgata, sarebbe più corretto chiamarli "altari della reposizione", come ha stabilito la Congregazione per il culto divino in una dichiarazione del 1988. Quella del Giovedì Santo è una tradizione che risale all'epoca carolingia e si è modificata col tempo. In questo giorno infatti si celebra l'istituzione dell'eucarestia, l'atto di sacrificio offerto da Gesù agli uomini. Ad essere ricordata è l'ultima cena, non la morte di Gesù Cristo alla quale pur rimanda il termine "sepolcro", ad essere adorata è l'ostia – il corpo di cristo, l'eucarestia – riposta in un depositum sull'altare, dopo la messa in Coena domini.

Il freddo e il clima decisamente poco primaverile non hanno impedito ai fedeli di far visita alle numerose chiese della città aperte fino a tarda sera, come la storica chiesetta del Miracolo Eucaristico in via Lagalante, visitabile eccezionalmente il Giovedì Santo. Un rito quello dei "sepolcri" che si rinnova, ogni anno, tra fede e tradizione e che è diventato, nel corso del tempo, anche un appuntamento per godersi le vie del centro, per l'occasione chiuse al traffico.
Fedeli in visita ai Sepolcri di Trani
Fedeli in visita ai Sepolcri di Trani
Fedeli in visita ai Sepolcri di Trani
Fedeli in visita ai Sepolcri di Trani
Fedeli in visita ai Sepolcri di Trani
Fedeli in visita ai Sepolcri di Trani
Fedeli in visita ai Sepolcri di Trani
Fedeli in visita ai Sepolcri di Trani
Fedeli in visita ai Sepolcri di Trani
Fedeli in visita ai Sepolcri di Trani
Fedeli in visita ai Sepolcri di Trani