Sottovia a Pozzopiano, a qualcuno piace "street"

Scrive in redazione Antonio Russo, maestro d'arte.

lunedì 24 novembre 2008
Pubblichiamo una lettera pervenuta in redazione a firma del maestro d'arte Antonio Russo. Il riferimento nel titolo è al vecchio "book street", nome un po "grunge" e un po "slang" del vecchio ponticello di Capirro / Via Pozzopiano:


«Ecco che vergogna, Trani, che fino ad ora rappresentava insieme a Ruvo di Puglia una brillante eccezione in quanto a sensibilità architettonica, pare abbia tradito questa sua peculiarità. Si fa spazio a un nuovo decontestualizzato e per questo anonimo.

L'antico ponte in pietra detto, appunto, ponticello di Via Pozzo Piano che collegava il centro cittadino a Capirro non esiste più. E' stato sostituito dal mega sottopassaggio a tre corsie. Ma, a mio parere, l'opera non è affatto funzionale: la rotonda è troppo piccola e inoltre in pochi sono disposti a dare la precedenza. Si sarebbe potuto operare diversamente salvaguardando così il Ponticello che si sarebbe potuto usare come pista ciclabile o percorso pedonale.

Anche a Trani è giunta la smania per la novità a tutti i costi. Non intendo vestire i panni dell'oscurantista, ma, una città dalla nobile storia come Trani dovrebbe sì aprirsi al nuovo, senza però alienare le testimonianze di un passato nobile e inimitabile. Bisognerebbe valorizzare la vita urbana, e non solo dal punto di vista architettonico. Le costruzioni pretenziose rischiano di essere come cattedrali nel deserto: di grande impatto e di nessun valore.

E' necessario l'impegno di tutti per evitare che Trani si trasformi in un paese dell'entroterra pugliese, anonimo e abbandonato dalle sue forze migliori.»