Stp, Caffarella a Laurora (Pd): «Citata solo una parte del mio intervento»
«Esigo di più per Trani. Nutro ancora riserve sulla gestione»
mercoledì 27 ottobre 2010
Pubblichiamo una nota stampa del consigliere comunale Franco Caffarella in risposta ad un recente intervento del segretario cittadino del PD Tommaso Laurora sull'azienda partecipata Stp:
«E' per me davvero inusuale rispondere a mezzo stampa ad un consigliere comunale, convinto come sono che è nel Consiglio comunale che ci si deve confrontare sugli argomenti che interessano la comunità. Ma tant'è, visto che il collega consigliere Tommaso Laurora, in qualità di segretario del PD, mi tira in ballo sulle vicende passate, presenti e future della Stp della Provincia di Bari, mio malgrado contravvenendo ad una regola che sinora ho ritualmente rispettato con i tanti consiglieri con cui ho avuto l'onore di confrontarmi in queste 3 ultime consiliature, non mi sottraggo.
Invito il collega Laurora, prima di ricordarmi qualcosa a rileggersi il verbale di quella seduta di consiglio comunale in cui, si è discusso delle prospettive delle aziende partecipate dal Comune di Trani e nel quale ho anche illustrato quella che dal mio punto di vista è la situazione di tutte le partecipate del Comune di Trani, compresa la Stp. Tanto più che, pur presente al dibattito consiliare, né il collega Laurora né i suoi compagni di partito, hanno svolto considerazioni differenti dalle mie nel luogo deputato al confronto delle idee.
Citare di un intervento, a distanza di giorni, solo la parte che interessa per costruire una polemica politica non è arte nobile. In quel Consiglio comunale, soffermandomi sulla relazione dei revisori dei conti del Comune di Trani ho testualmente letto l'allarme che lanciano agli amministratori del Comune di Trani.
La legge 244/07 dispone che i Comuni entro il 31 dicembre 2010 debbano deliberare deliberare in merito ai presupposti ed al rispetto della finalità istituzionale da parte di tutte le società partecipate. Ossia, si legge, il Comune di Trani dovrà effettuare la ricognizione delle società partecipate che gestiscono servizi pubblici locali,attività strumentali, servizi con finalità istituzionali, servizi di interesse generale, con obbligo di dismissione di quelle partecipazioni che non risultano rientrare in tale casistica o per le quali l'organo consiliare ritenga opportuna la dismissione. Detto che alla data della relazione dei revisori dei conti, non risultava al Collegio alcun provvedimento in merito da parte del Consiglio Comunale, avvertendo che la perdurante omissione potrebbe determinare responsabilità erariali in capo ai soggetti competenti, ho rappresentato all'assise che era quanto mai necessario ed inderogabile avviare un ragionamento sulle partecipazioni non strategiche per il Comune di Trani ed in questa ottica di avviare una riflessione seria sulla partecipazione azionaria in Stp della Provincia di Bari.
Attualmente Stp vede il Comune di Trani, unica amministrazione comunale peraltro di città capoluogo di altra provincia (la Bat) partecipare con proprie risorse dirette (5%) e indirette (44%) attraverso Amet nel capitale sociale. Tutto ciò aveva un senso nel 2000 quando eravamo parte della Provincia di Bari e di cui nel mio intervento ho dato merito all'allora consigliere provinciale Arturo Fortebraccio. In questa ottica cominciare a ripensare ad una partecipazione del Comune di Trani nella Stp della Provincia di Bari, acquisendo un ruolo strategico per quanto concerne il trasporto pubblico, negli assetti istituzionali della nuova provincia a me non pare una eresia. Tanto più che è a tutti noto che la società opera nel settore del trasporto pubblico locale ed è affidataria di un contratto di servizio con il consorzio Cotrap, a sua volta affidatario di contratti di servizio con la regione Puglia e la provincia di Bari che scade il 2013, né vi è certezza sul rinnovo dell'affidamento alla scadenza del contratto.
Quanto al bilancio in attivo della Stp ed ai meriti politici, onestà intellettuale vorrebbe che si indicasse che nel bilancio del 2009 è stato indicato un utile di poche migliaia di euro (18.963), nulla si dice sui bilanci in perdita di molti bilanci precedenti al 2008 e – mettendo da parte la propaganda – dei non molto brillanti risultati registrati nei 5 anni in cui la Provincia di Bari aveva pur istituito un assessorato ad hoc per accompagnare la nascita della sesta provincia.
Confermo le mie riserve sul fatto che la Stp abbia fatto ben 24 assunzioni nel 2008 per le quali avrei gradito una maggiore informazione innanzitutto ai cittadini di Trani. Non condivido il fatto che la Stp si sia imbarcata nella operazione finanziaria tutta barese della società Bari mobilità, che poi non è mai partita.
Da amministratore comunale eletto dai cittadini di Trani rivendico maggiori investimenti su Trani, visto che per l'ampliamento degli uffici della sede di Bari sono stati spesi 400.000 euro e atti ufficiali di Stp prevedevano un ulteriore investimento su Bari per 300.000 euro per l'acquisto di un terreno adiacente la sede barese. Ho auspicato che Stp con le licenze ottenute possa inserirsi nel trasporto su tratte interregionali non servite da Ferrovie dello Stato, inserendosi in un filone che le varie Marozzi, Marino ed altre praticano da anni e che ben conosco per il mio passato di funzionario Fs componente della commissione preposta ad autorizzare le tratte alternative su gomma.
In Consiglio comunale mi sarebbe piaciuto confrontarmi su queste idee anche con il Partito Democratico, né mi consola il fatto che è andata peggio ad un leader storico di quel partito, Carlo Avantario, per il quale, in quel consiglio, non ho udito, a parte le mie, parole di verità storica sulle reali responsabilità del passaggio delle reti Enel ad Amet, da qualcuno improvvidamente attribuite alla sua persona in una tenzone preconsiliare sulla stampa.
Rassicuro gli amici del Pd che il mio ragionamento su una Stp della Bat, non è mai partito dal presupposto della creazione delle poltrone (che anzi proprio in Stp Bari hanno avuto in un passato neanche tanto lontano una moltiplicazione esponenziale, in alcuni casi con ruoli irrituali) su cui per carità di partito non indugio oltre».
«E' per me davvero inusuale rispondere a mezzo stampa ad un consigliere comunale, convinto come sono che è nel Consiglio comunale che ci si deve confrontare sugli argomenti che interessano la comunità. Ma tant'è, visto che il collega consigliere Tommaso Laurora, in qualità di segretario del PD, mi tira in ballo sulle vicende passate, presenti e future della Stp della Provincia di Bari, mio malgrado contravvenendo ad una regola che sinora ho ritualmente rispettato con i tanti consiglieri con cui ho avuto l'onore di confrontarmi in queste 3 ultime consiliature, non mi sottraggo.
Invito il collega Laurora, prima di ricordarmi qualcosa a rileggersi il verbale di quella seduta di consiglio comunale in cui, si è discusso delle prospettive delle aziende partecipate dal Comune di Trani e nel quale ho anche illustrato quella che dal mio punto di vista è la situazione di tutte le partecipate del Comune di Trani, compresa la Stp. Tanto più che, pur presente al dibattito consiliare, né il collega Laurora né i suoi compagni di partito, hanno svolto considerazioni differenti dalle mie nel luogo deputato al confronto delle idee.
Citare di un intervento, a distanza di giorni, solo la parte che interessa per costruire una polemica politica non è arte nobile. In quel Consiglio comunale, soffermandomi sulla relazione dei revisori dei conti del Comune di Trani ho testualmente letto l'allarme che lanciano agli amministratori del Comune di Trani.
La legge 244/07 dispone che i Comuni entro il 31 dicembre 2010 debbano deliberare deliberare in merito ai presupposti ed al rispetto della finalità istituzionale da parte di tutte le società partecipate. Ossia, si legge, il Comune di Trani dovrà effettuare la ricognizione delle società partecipate che gestiscono servizi pubblici locali,attività strumentali, servizi con finalità istituzionali, servizi di interesse generale, con obbligo di dismissione di quelle partecipazioni che non risultano rientrare in tale casistica o per le quali l'organo consiliare ritenga opportuna la dismissione. Detto che alla data della relazione dei revisori dei conti, non risultava al Collegio alcun provvedimento in merito da parte del Consiglio Comunale, avvertendo che la perdurante omissione potrebbe determinare responsabilità erariali in capo ai soggetti competenti, ho rappresentato all'assise che era quanto mai necessario ed inderogabile avviare un ragionamento sulle partecipazioni non strategiche per il Comune di Trani ed in questa ottica di avviare una riflessione seria sulla partecipazione azionaria in Stp della Provincia di Bari.
Attualmente Stp vede il Comune di Trani, unica amministrazione comunale peraltro di città capoluogo di altra provincia (la Bat) partecipare con proprie risorse dirette (5%) e indirette (44%) attraverso Amet nel capitale sociale. Tutto ciò aveva un senso nel 2000 quando eravamo parte della Provincia di Bari e di cui nel mio intervento ho dato merito all'allora consigliere provinciale Arturo Fortebraccio. In questa ottica cominciare a ripensare ad una partecipazione del Comune di Trani nella Stp della Provincia di Bari, acquisendo un ruolo strategico per quanto concerne il trasporto pubblico, negli assetti istituzionali della nuova provincia a me non pare una eresia. Tanto più che è a tutti noto che la società opera nel settore del trasporto pubblico locale ed è affidataria di un contratto di servizio con il consorzio Cotrap, a sua volta affidatario di contratti di servizio con la regione Puglia e la provincia di Bari che scade il 2013, né vi è certezza sul rinnovo dell'affidamento alla scadenza del contratto.
Quanto al bilancio in attivo della Stp ed ai meriti politici, onestà intellettuale vorrebbe che si indicasse che nel bilancio del 2009 è stato indicato un utile di poche migliaia di euro (18.963), nulla si dice sui bilanci in perdita di molti bilanci precedenti al 2008 e – mettendo da parte la propaganda – dei non molto brillanti risultati registrati nei 5 anni in cui la Provincia di Bari aveva pur istituito un assessorato ad hoc per accompagnare la nascita della sesta provincia.
Confermo le mie riserve sul fatto che la Stp abbia fatto ben 24 assunzioni nel 2008 per le quali avrei gradito una maggiore informazione innanzitutto ai cittadini di Trani. Non condivido il fatto che la Stp si sia imbarcata nella operazione finanziaria tutta barese della società Bari mobilità, che poi non è mai partita.
Da amministratore comunale eletto dai cittadini di Trani rivendico maggiori investimenti su Trani, visto che per l'ampliamento degli uffici della sede di Bari sono stati spesi 400.000 euro e atti ufficiali di Stp prevedevano un ulteriore investimento su Bari per 300.000 euro per l'acquisto di un terreno adiacente la sede barese. Ho auspicato che Stp con le licenze ottenute possa inserirsi nel trasporto su tratte interregionali non servite da Ferrovie dello Stato, inserendosi in un filone che le varie Marozzi, Marino ed altre praticano da anni e che ben conosco per il mio passato di funzionario Fs componente della commissione preposta ad autorizzare le tratte alternative su gomma.
In Consiglio comunale mi sarebbe piaciuto confrontarmi su queste idee anche con il Partito Democratico, né mi consola il fatto che è andata peggio ad un leader storico di quel partito, Carlo Avantario, per il quale, in quel consiglio, non ho udito, a parte le mie, parole di verità storica sulle reali responsabilità del passaggio delle reti Enel ad Amet, da qualcuno improvvidamente attribuite alla sua persona in una tenzone preconsiliare sulla stampa.
Rassicuro gli amici del Pd che il mio ragionamento su una Stp della Bat, non è mai partito dal presupposto della creazione delle poltrone (che anzi proprio in Stp Bari hanno avuto in un passato neanche tanto lontano una moltiplicazione esponenziale, in alcuni casi con ruoli irrituali) su cui per carità di partito non indugio oltre».