Strade e voragini, auto e cittadini "vittime incolpevoli"

Ecco quanto accaduto ad una signora martedì: frattura del polso e 20 gg di gesso

giovedì 28 maggio 2015 10.01
A cura di Rossella De Palma
Nei giorni di campagna elettorale tutto sembra facile, tutto sembra possibile che nemmeno Cesare Cremonini nel suo "domani sarà un giorno migliore". Eppure qualcosa non quadra ma soprattutto non fila liscio, non "fila liscio" come le strade che ormai non sono altro che un susseguirsi di fosse, di buche, di voragini.

Le macchine, che ormai sembrano guidate da uomini e donne perennemente ubriachi, anche alle dieci del mattino oltre che al sabato sera, hanno gli ammortizzatori passati già a miglior vita. Ma questo non è niente se si pensa che spesso siano le persone a farne le spese, le donne e gli uomini di questa città strapazzata, abbandonata a un degrado che fa quasi spavento.

Martedì, giorno del mercato cittadino. Se arrivi da via Corato, l'asfalto ancora regge ma la parte che costeggia la chiesa Cappuccini e che ti immette in via Superga, nel bel mezzo del mercato quella no. E se una mamma, che è uscita per prendere un po' d'aria e passeggiare con le sue amiche o con suo marito la percorre, rischia di cadere, nonostante cammini attenta a non inciampare come se percorresse una strada di cristallo.

È la storia di una signora, una madre, una moglie e casalinga che passeggiava proprio su quella strada per andare con suo marito al mercato ed è inciampata in una di quelle voragini disseminate sparse per il manto stradale della città di Trani. Frattura del polso e gesso per venti giorni. Nessuna denuncia, mancata lucidità nel chiamare le forze dell'ordine al momento e molto probabilmente anche scarsa voglia di immischiarsi con lungaggini burocratiche.

Non è la prima e non sarà nemmeno l'ultima se qualcuno non decide di porre rimedio a questa situazione disastrosa che lede all'incolumità fisica dei pedoni. Ma che non sia il solito rattoppo che al primo acquazzone estivo si disintegrerà e lascerà posto ad una voragine ancora più ampia della precedente.
Un invito all'amministrazione a riflettere, perché non è con colpi e contraccolpi rivolti gli uni agli altri, non è la destra né la sinistra, non è la lotta a chi si guadagna la poltrona di "Camerlengo" con il maggior numero di voti che si ottiene il consenso in questa città. Pensiamo alle cose piccole e poi passiamo alle grandi imprese, pensiamo alla libertà dei bambini di correre, alle mamme di camminare, possibilmente senza inciampare.