Tari 2015, dal Cna Bat è polemica
«A Trani costi più alti di tutte le città della provincia, una stangata per gli artigiani»
sabato 8 agosto 2015
10.07
«Apprendiamo, attraverso anche gli Organi di stampa, che il Comune di TRANI, senza alcun confronto con i cittadini, ha deliberato le nuove tariffe per l'applicazione della tassa sui rifiuti, la c.d. TARI, per l'anno 2015». Così Michele De Marinis, presidente Cna Bat, commenta la nuova delibera del Comune di Trani sull'aumento della Tari relativamente per l'anno 2015.
«Da una prima lettura delle delibere pubblicate, per le imprese artigiane e della piccola industria, l'aumento previsto è pari al 100%. Una nuova stangata, resa ancora più insostenibile ed odiosa se consideriamo che questo nuovo aumento della tassazione locale giunge in un delicato e difficile momento congiunturale, in cui le imprese continuano a chiudere o, nella migliore delle ipotesi, fanno enorme fatica a restare in vita. Riservandoci un più approfondito esame delle ragioni squisitamente tecniche poste a base di questa stangata, che colpisce anche le famiglie (aumento del 45% circa), le imprese commerciali (bar- pasticcerie aumento del 70%), supermercati (del 100%), studi professionali (del 100%), alcune incongruenze balzano evidenti agli occhi».
«Innanzitutto - continua - sorprende non poco la quantificazione prevista per il costo del servizio, calcolato in € 11 milioni, con un aumento di ben € 3.700.000,00 rispetto a quello dello scorso anno. Ciò significa che il costo pro-capite della TARI per i cittadini di Trani sarebbe di circa 200 euro, cioè uno dei più alti nella nostra provincia. Per meglio comprendere questa incongruenza, basta vedere cosa succede nel vicino Comune di Bisceglie, con popolazione numericamente simile a quella tranese, dove il servizio è gestito da una impresa privata e non è stato ancora istituito su tutto il territorio la raccolta differenziata porta a porta, e ciò nonostante il gettito della TARI 2015 è stato deliberato con un importo di 9 milioni di euro, e per gli artigiani biscegliesi è stata prevista una tariffa inferiore del 30% rispetto a quella che graverà sugli artigiani di Trani, con immaginabili ricadute sul piano della concorrenza.Grave è, ancora una volta, aver confermato, in delibera, l'art. 24 del regolamento della TARI che, in sostanza, prevede di tassare al 60% i contribuenti ubicati al di fuori della zona servita, in netta violazione della legge che prevede al massimo una tassazione al 40%, tra l'altro a scalare in base alla distanza dal più vicino punto di conferimento.
Per ricondurre in ambito legale tale profilo, siamo di fronte ad un chiaro "indebito arricchimento da parte del Comune".
Ed ancora, è sotto gli occhi di tutti, fatta eccezione per i dirigenti ed i funzionari preposti al controllo, il basso livello di qualità del servizio prestato, nonostante l'impegno degli operatori ecologici, e sono ormai quotidiane in ogni quartiere le proteste dei cittadini. Forse è il caso di ricordare ai nostri amministratori che la TARI è finalizzata solo ed esclusivamente alla copertura del costo totale del servizio di gestione dei rifiuti urbani e assimilati e non per fare CASSA (al pari di un autovelox). Non possiamo più accettare che, a causa del "grave disordine amministrativo" del Comune di TRANI, e del mancato avvio della raccolta differenziata, obbligatoria per legge, a pagare siano sempre e solo i contribuenti».
Conclude: «Chiediamo, dunque, un urgente incontro con l'Amministrazione Comunale, unitamente alle altre associazioni di categoria, per rivedere le decisioni prese e individuare le opportune modifiche, in favore delle imprese e dei cittadini, che – non dimentichiamo - attendono ancora di conoscere la rimodulazione della TARI 2014, secondo l'atto di indirizzo approvato a novembre 2014, alla unanimità, dal Consiglio Comunale (che aveva accertato una sovrastima del gettito TARI nel bilancio di previsione 2014 di 1 milione di euro) composto da consiglieri comunali, alcuni dei quali, oggi rieletti, fanno parte della maggioranza che sostiene la nuova amministrazione. E poichè la continuità dell'azione amministrativa non è un optional, ci attendiamo che l'Amministrazione Comunale, ed il Sindaco in primis, ma anche quei consiglieri comunali, non sottovalutino la portata delle proteste dei cittadini e delle imprese, veicolate dalla Scrivente e dalle altre Associazioni di Categoria, in quanto è definitivamente esaurito il tempo dei suggerimenti e soprattutto della disponibilità da parte di tutte le Associazione di categoria e di tutti cittadini, e inizierà una nuova stagione delle iniziative, anche giudiziali».
«Da una prima lettura delle delibere pubblicate, per le imprese artigiane e della piccola industria, l'aumento previsto è pari al 100%. Una nuova stangata, resa ancora più insostenibile ed odiosa se consideriamo che questo nuovo aumento della tassazione locale giunge in un delicato e difficile momento congiunturale, in cui le imprese continuano a chiudere o, nella migliore delle ipotesi, fanno enorme fatica a restare in vita. Riservandoci un più approfondito esame delle ragioni squisitamente tecniche poste a base di questa stangata, che colpisce anche le famiglie (aumento del 45% circa), le imprese commerciali (bar- pasticcerie aumento del 70%), supermercati (del 100%), studi professionali (del 100%), alcune incongruenze balzano evidenti agli occhi».
«Innanzitutto - continua - sorprende non poco la quantificazione prevista per il costo del servizio, calcolato in € 11 milioni, con un aumento di ben € 3.700.000,00 rispetto a quello dello scorso anno. Ciò significa che il costo pro-capite della TARI per i cittadini di Trani sarebbe di circa 200 euro, cioè uno dei più alti nella nostra provincia. Per meglio comprendere questa incongruenza, basta vedere cosa succede nel vicino Comune di Bisceglie, con popolazione numericamente simile a quella tranese, dove il servizio è gestito da una impresa privata e non è stato ancora istituito su tutto il territorio la raccolta differenziata porta a porta, e ciò nonostante il gettito della TARI 2015 è stato deliberato con un importo di 9 milioni di euro, e per gli artigiani biscegliesi è stata prevista una tariffa inferiore del 30% rispetto a quella che graverà sugli artigiani di Trani, con immaginabili ricadute sul piano della concorrenza.Grave è, ancora una volta, aver confermato, in delibera, l'art. 24 del regolamento della TARI che, in sostanza, prevede di tassare al 60% i contribuenti ubicati al di fuori della zona servita, in netta violazione della legge che prevede al massimo una tassazione al 40%, tra l'altro a scalare in base alla distanza dal più vicino punto di conferimento.
Per ricondurre in ambito legale tale profilo, siamo di fronte ad un chiaro "indebito arricchimento da parte del Comune".
Ed ancora, è sotto gli occhi di tutti, fatta eccezione per i dirigenti ed i funzionari preposti al controllo, il basso livello di qualità del servizio prestato, nonostante l'impegno degli operatori ecologici, e sono ormai quotidiane in ogni quartiere le proteste dei cittadini. Forse è il caso di ricordare ai nostri amministratori che la TARI è finalizzata solo ed esclusivamente alla copertura del costo totale del servizio di gestione dei rifiuti urbani e assimilati e non per fare CASSA (al pari di un autovelox). Non possiamo più accettare che, a causa del "grave disordine amministrativo" del Comune di TRANI, e del mancato avvio della raccolta differenziata, obbligatoria per legge, a pagare siano sempre e solo i contribuenti».
Conclude: «Chiediamo, dunque, un urgente incontro con l'Amministrazione Comunale, unitamente alle altre associazioni di categoria, per rivedere le decisioni prese e individuare le opportune modifiche, in favore delle imprese e dei cittadini, che – non dimentichiamo - attendono ancora di conoscere la rimodulazione della TARI 2014, secondo l'atto di indirizzo approvato a novembre 2014, alla unanimità, dal Consiglio Comunale (che aveva accertato una sovrastima del gettito TARI nel bilancio di previsione 2014 di 1 milione di euro) composto da consiglieri comunali, alcuni dei quali, oggi rieletti, fanno parte della maggioranza che sostiene la nuova amministrazione. E poichè la continuità dell'azione amministrativa non è un optional, ci attendiamo che l'Amministrazione Comunale, ed il Sindaco in primis, ma anche quei consiglieri comunali, non sottovalutino la portata delle proteste dei cittadini e delle imprese, veicolate dalla Scrivente e dalle altre Associazioni di Categoria, in quanto è definitivamente esaurito il tempo dei suggerimenti e soprattutto della disponibilità da parte di tutte le Associazione di categoria e di tutti cittadini, e inizierà una nuova stagione delle iniziative, anche giudiziali».