Tari, Montaruli: «Le istituzioni imparino ad ascoltare»

Il presidente di Unimpresa contro le strumentalizzazioni politiche

mercoledì 10 settembre 2014 7.47
A cura di Martina Tortosa
Il caso Tari sembra ormai percorrere un tunnel senza via d'uscita. Al silenzio assordante dei soggetti coinvolti nella chiusura della discarica si affianca l'urlo silenzioso dei cittadini. Continua così la raccolta delle firme contro l'aumento della tassa sui rifiuti. I tranesi non intendono pagare a caro prezzo un servizio scadente.

Ad intervenire sull'argomento è il presidente di Unimpresa, Savino Montaruli: «Come si fa a chiedere tanti soldi alle famiglie ed alle imprese con tanta immondizia in giro? È fin troppo ovvio che continuare a chiedere ai cittadini di pagare, e di pagare di più, per servizi scadenti è cosa assai ardua per le amministrazioni locali».

Il tema della raccolta firme, tuttavia, si sta lentamente trasformando in uno strumento per alimentare vecchie tensioni politiche. Ecco che la richiesta dei cittadini slitta in secondo piano mentre assumono più importanza le critiche del centro-sinistra contro l'Amministrazione comunale. «Le istituzioni – continua a tal proposito Montaruli – devono imparare ad ascoltare. Quando si fanno scelte, anche penalizzanti per i contribuenti, esse vanno pubblicamente spiegate, altrimenti tutto diventa strumentale e strumentalizzabile. Bisogna attuare una politica di ascolto».

«Cinquecento firme dei cittadini – conclude il presidente dell'Unimpresa – sono un segnale, diecimila firme diventano una sfiducia popolare. I politici lo sanno, ma forse i loro pensieri sono altrove e non se ne rendono conto».