Tentata rapina alla Zurich, arrestato il 26enne di Trani fermato dai Carabinieri
Aveva portato via 200 euro ed un assegno
venerdì 22 ottobre 2010
Ha assaltato un'agenzia di assicurazioni, ma all'uscita ha trovato i Carabinieri che lo hanno catturato. La storia, già raccontata da Traniweb, ha avuto il suo epilogo con l'arresto di Giovanni Boccomino, 26enne di Trani, noto alle forze dell'ordine. Per lui l'accusa è di rapina aggravata.
Durante un servizio di perlustrazione, una gazzella dell'aliquota radiomobile, di passaggio in corso Imbriani, è stata avvicinata da un passante che ha segnalato una rapina in atto presso un'agenzia assicurativa, ubicata nella vicina via Bebio. Gli operanti sono piombati sul luogo indicato e qui hanno sorpreso un individuo, col volto travisato, mentre usciva di corsa dal portone dello stabile in cui ha sede l'agenzia, stringendo, in una mano, un taglierino e nell'altra, del denaro. Accortosi dei carabinieri, il malvivente ha tentato la fuga, ma è stato bloccato dopo alcune decine di metri.
Sottoposto a perquisizione, i militari hanno rinvenuto 200 euro in contanti, un assegno bancario e un taglierino. Tratto in arresto, il giovane è stato poi rinchiuso nella vicina casa circondariale, mentre la refurtiva è stata restituita al legittimo proprietario.
Durante un servizio di perlustrazione, una gazzella dell'aliquota radiomobile, di passaggio in corso Imbriani, è stata avvicinata da un passante che ha segnalato una rapina in atto presso un'agenzia assicurativa, ubicata nella vicina via Bebio. Gli operanti sono piombati sul luogo indicato e qui hanno sorpreso un individuo, col volto travisato, mentre usciva di corsa dal portone dello stabile in cui ha sede l'agenzia, stringendo, in una mano, un taglierino e nell'altra, del denaro. Accortosi dei carabinieri, il malvivente ha tentato la fuga, ma è stato bloccato dopo alcune decine di metri.
Sottoposto a perquisizione, i militari hanno rinvenuto 200 euro in contanti, un assegno bancario e un taglierino. Tratto in arresto, il giovane è stato poi rinchiuso nella vicina casa circondariale, mentre la refurtiva è stata restituita al legittimo proprietario.