Tentato omicidio De Simine, 8 anni al tranese Patruno

La vendetta avrebbe provocato per errore la morte di Otello Bagli

sabato 18 aprile 2015
Il tentato omicidio del terlizzese Gianluca De Simine, sparato a Trani nei pressi del supercarcere il 24 ottobre 2013, costa otto anni di reclusione al quarantaquattrenne tranese Salvatore Patruno, noto alle Forze dell'ordine coi nomignoli "Bambocc" e "La Bambola Assassina".

La sentenza è stata pronunciata dal giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Trani Francesco Messina che ha così definito il giudizio abbreviato chiesto dall'avvocato Cataldo Torelli. Il pubblico ministero Luigi Scimè, titolare del fascicolo d'indagini, aveva chiesto 15 anni di reclusione. Il movente della pistolettata ai danni di De Simine (che si trovava nei pressi del penitenziario per esser andato a prendere un amico che usciva dal carcere per passare agli arresti domiciliari) si sarebbe annidato nell'ambito della malavita dedita al controllo dello spaccio di sostanze stupefacenti. De Simine scampò alla morte solo per caso.

Secondo quanto ricostruirono Carabinieri e Polizia, la vendetta al suo tentato omicidio non sarebbe tardata. Ma il 29 Ottobre 2013 a cadere sotto i colpi d'arma da fuoco fu Otello Bagli che si sarebbe trovato in compagnia di Patruno, ritenuto vero bersaglio della sparatoria. Le indagini sull'omicidio Bagli non sono ancora giunte ad identificare i responsabili del delitto.