Terremoti, qual è il rischio in Puglia?
Dalla Protezione civile la pericolosità sismica Comune per Comune
giovedì 3 novembre 2016
8.15
Cumuli di macerie dove fino a poco tempo fa sorgevano chiese e campanili. Strade panoramiche che ora offrono alla vista solo scenari desolati e case sgretolate. Dopo il terremoto del 24 agosto e quello del 26 ottobre, il 30 ottobre una nuova scossa ha ulteriormente danneggiato il centro Italia, mettendo a dura prova una popolazione ormai stremata. Ma si tratta dell'unica zona della Penisola a rischio?
La Protezione civile ha classificato il territorio del nostro Paese in base alla probabilità che in una determinata area possa verificarsi o meno un sisma di forte intensità. La scala nazionale, su cui si basa la colorazione della mappa, va da 1 (maggiore pericolo) a 4 (minore pericolo). Secondo l'analisi effettuata, la Puglia, e Trani in particolare, sarebbe in un zona in cui i terremoti possono verificarsi, ma sono, per fortuna rari. Più a rischio appaiono, invece, il Friuli Venezia Giulia, l'Italia centrale, la Calabria e la Sicilia.
L'obiettivo della Protezione civile è ridurre gli effetti dei terremoti attraverso la prevenzione.
La Protezione civile ha classificato il territorio del nostro Paese in base alla probabilità che in una determinata area possa verificarsi o meno un sisma di forte intensità. La scala nazionale, su cui si basa la colorazione della mappa, va da 1 (maggiore pericolo) a 4 (minore pericolo). Secondo l'analisi effettuata, la Puglia, e Trani in particolare, sarebbe in un zona in cui i terremoti possono verificarsi, ma sono, per fortuna rari. Più a rischio appaiono, invece, il Friuli Venezia Giulia, l'Italia centrale, la Calabria e la Sicilia.
L'obiettivo della Protezione civile è ridurre gli effetti dei terremoti attraverso la prevenzione.