Fari accesi? Stadio spento: il disastro del "Lapi" illuminato dalla gestione Bottaro
Azione Trani denuncia lo spreco di risorse pubbliche per un campo impraticabile e un impianto ben lontano dalla funzionalità
Non vorremmo pentirci subito di aver contribuito, con le nostre osservazioni ed il nostro intervento - invito all'Amministrazione tranese inerente la famosa "variante", a risolvere e sbloccare la situazione e favorire il via libera per l'installazione delle torri per gli stessi fari. Pentirci perché? L'Amministrazione Bottaro ha subito sfruttato l'occasione per appuntarsi una medaglia sul petto per l'avvenuta "impresa". Peccato che si tratti d'una medaglia "taroccata" in quanto l'opera dei fari rappresenta solo una minima percentuale rispetto a quello che bisognerebbe compiere perché Trani abbia uno Stadio funzionale, completo e, udite bene, uno Stadio dove si possa giocare, sostenendo regolarmente allenamenti e partite. Che te ne fai di uno Stadio in cui non puoi far giocare le squadre? Siamo al grottesco tendente al ridicolo e saremmo incredulo se non sapessimo che è all'opera, come da dieci anni a questa parte, l'Amministrazione Bottaro. I fari, paradossalmente, potrebbero rappresentare un solo un "contorno" a questo punto inutile, a fronte di un campo impraticabile, già rinsecchito dopo una gestione concessa alle tre società che ben conosciamo: Rugby Bisceglie, Soccer Trani e squadra di Calcio a 5, con esborso di 4.000 mila euro al mese per una manutenzione inesistente, anzi sostenuta dal Comune (impropriamente) con altri esborsi per interventi compiuti a sua volta tramite "affidamenti diretti" (atto segnalato da noi di Azione alla Corte dei Conti, così come preannunciato). Ancora una volta l'Amministrazione Bottaro - Ferrante pur facendo un passo avanti sulla questione "fari", compie "due passi" indietro per il fronte campo sportivo. i fari "illuminano" ora anche meglio lo scempio fino ad ora compiuto: campo innaffiato a vuoto, a volte anche con acqua indirizzata fuori dal campo ma spedita sul cemento a bordo campo; bagni e spogliatoi ancora fuori uso; gradinata in condizioni altrettanto fatiscenti e parzialmente inagibile: se non si è del mestiere perché accanirsi ed insistere? Tornando ai fari, infatti, vogliamo inoltre ribadire che la spesa sostenuta viene coperta da un mutuo di ben 400 mila euro "acceso" dal Comune di Trani e quindi pagato da tutti i cittadini. Nel frattempo, nell'attesa del sintetico che verrà, come programmato, si spendono altri soldi per la nuova semina di quello già esistente in erbetta tendente costantemente e ciclicamente al rinsecchimento. E noi cittadini continuiamo a pagare. A questo proposito ci chiediamo se il Comune abbia convocato il Rugby Bisceglie per capire come mai si sia bruciato il terreno di gioco. Il manutentore continua ad irrigare? Ricordiamo che le utenze dell'acqua sono pagate dal Comune, quindi dai cittadini e sarebbe gravissimo continuare ad irrigare un terreno bruciato, e ancora più grave del danno economico ci sarebbe quello ambientale, visto che in periodo di grave siccità, si andrebbe a "sprecare" tanta acqua. Dal momento che i cittadini di Trani pagheranno per i prossimi anni il mutuo per i fari, ricordiamo che lo stesso comprenderà il pagamento di attrezzature per il rugby (come mai? Altro che vantarsi da parte di qualcuno... meglio stare zitti), chiediamo se queste attrezzature siano state effettivamente consegnate. Ad oggi il dato certo è la spesa per i fari di euro 396.000; la spese per acquisto attrezzature di euro 8.000 e la spesa per la progettazione di euro 54.000. Un fiume di soldi per... non giocare. Il tutto mentre il Rugby Bisceglie e le altre Società vincitrici del bando hanno fatto bruciare il terreno di gioco, percependo, lo ricordiamo fino alla noia perché resti ben impresso nella memoria dell'opinione pubblica, ben 4.000 al mese. A questi soldi vanno aggiunti gli altri quasi 100.000 euro spesi e certificati dal Comune negli ultimi 4 mesi, per interventi di manutenzione sopra citati; sembra quasi che lo Stadio sia diventato un bancomat dal quale prelevare in caso di bisogno. Vogliamo infine chiedere al Vice Sindaco con delega ai Lavori Pubblici, Fabrizio Ferrante, che tanto si "prodiga" per il verde pubblico, e che giustamente si prende, pure lui, anche i meriti per i fari, se abbia chiesto spiegazioni al Rugby Bisceglie circa la causa del rinsecchimento del campo? Ha contezze dei consumi dell'acqua? E con quale acqua viene irrigato il campo? Quando durante la precedente gestione della Società Apulia, si verificò un altro danno al campo (anche in quel caso "bruciatura" dell'erbetta), l'incarico fu ritirato a quella Società. Perché non avviene lo stesso con quelle attuali? Un'ultima osservazione: i fari del Lapi non sono omologati né ancora "testati" e, soprattutto, illuminano solo il campo di gioco e non tutto il resto della struttura come richiederebbe appunto l'omologazione per giocare le partite per una futura serie D o serie C - Lega Pro, così come per candidarsi all'organizzazione di eventi musicali- culturali che richiedono, anche per esigenze televisive, un raggio d'illuminazione ampio e non solo "relegato" al campo. E poi cosa faremo? Spenderemo altri soldi per l'ulteriore "modifica"? Nel frattempo le squadre che hanno la gestione "affitteranno" il campo ad altre squadre, quando questo sarà agibile (nel frattempo non è utile nemmeno per avviare preparazione atletica né tanto meno la partecipazione ai campionati). Ed avremo un ulteriore "bancomat" a cielo aperto? Questa storia del Lapi rischia di diventare un pozzo senza fondo".
La denuncia di Azione dipinge un quadro desolante dello Stadio Lapi: un "pozzo senza fondo" dove i soldi dei cittadini vengono spesi per opere parziali e una manutenzione assente, mentre il campo rimane impraticabile. La gestione attuale, con le utenze a carico del Comune e la mancanza di trasparenza sui danni al terreno di gioco - scrive Azione - solleva interrogativi seri sulla reale volontà di rendere lo stadio una risorsa per la città. I nuovi fari, anziché simboleggiare un progresso, finiscono per illuminare- concludono da Azione - un "disastro" più ampio, lasciando la comunità tranese in attesa di uno stadio degno di questo nome.