Tomasicchio contro l'amministrazione Bottaro: «Uno show di incompetenze»

Dalle opere pubbliche al parere dei revisori, tutte le denunce del consigliere di Fratelli d'Italia

venerdì 16 giugno 2017
Anche nell'ultimo Consiglio comunale, la maggioranza di centrosinistra si è esibita nel consueto show di incompetenza amministrativa e di inconsistenza politica. La maggioranza continua nel suo esercizio di illegittimità permanente ed anche il bilancio approvato il 12 giugno scorso è palesemente viziato. Il primo dato che balza agli occhi e che rappresenta la spia del fallimento dell'Amministrazione Bottaro è costituito dai soli 600.000 euro di spese messi in bilancio per gli investimenti: ma come, tutti i Comuni vicini investono milioni e milioni di euro per opere pubbliche come manutenzione strade e scuole, costruzione di impianti sportivi, opere a difesa della costa etc. etc. ed il Comune di Trani confessa di aver destinato nel 2016 a questa voce soltanto 600.000 euro?

Questa, tuttavia, è solo la spia dell'inefficienza clamorosa dell'attuale giunta municipale. Vi sono aspetti molto più gravi. L'approvazione del Conto Consuntivo del Comune, votata nel consiglio del 12 giugno scorso, presenta elementi di clamorosa illegittimità (quasi peggio di quelle, già denunziate, verificatesi nel Consiglio dello scorso 3 aprile, quando si votò in seconda convocazione, un argomento di bilancio già votato e non approvato in prima convocazione!).

Ai consiglieri non sono stati forniti con i venti giorni di anticipo previsti dalla legge, termine obbligatorio e perentorio, tutti gli atti di bilancio con annesso il parere obbligatorio dei Revisori dei Conti, fornito solo due giorni prima del Consiglio. Questo costituisce violazione dell'art. 227, co. 2, del Testo Unico Enti Locali ed anche del Regolamento Comunale di Contabilità e rappresenta un grave vulnus ai diritti dei consiglieri che vogliono studiare gli atti prima di alzare o meno la mano in Consiglio. Capisco che molti le carte non se le leggano affatto ( e lo abbiamo visto nel penultimo consiglio, quando il Regolamento sul Controllo Analogo presentato dalla Giunta Bottaro prevedeva norme in palese violazione del Codice Civile e nessuno se ne era accorto tranne il Gruppo di Fratelli d'Italia...).

A ciò si aggiunga il fatto che la seduta della Commissione che doveva esprimere il parere obbligatorio sul consuntivo non era regolare, poiché un consigliere non aveva mai ricevuto la convocazione cui aveva diritto e, pertanto, non aveva potuto partecipare alla Commissione.

Il parere dei Revisori non contiene l'asseverazione, cioè la "certificazione" dei rapporti di credito / debito fra Comune e società controllate dal Comune : questo è un elemento indispensabile per la legittimità del bilancio (art. 11, co. 6, Decreto lgs. n. 118 /2011). Alla mia contestazione, prima l'Amministrazione, in Consiglio Comunale, ha risposto che l'asseverazione c'era, poi il Dirigente della Ragioneria ha sostenuto che essa non era più obbligatoria poiché la norma era stata abrogata. Così non è, la norma esiste ed è efficace e vincolante, sicché, delle due l'una: o i Revisori hanno sbagliato ( e il bilancio è irregolare) o i Revisori non hanno intenzionalmente voluto " asseverare " l'equilibrio dei conti debito / credito fra Comune e società partecipate quali AMET, AMIU, STP etc. (anche in tal caso, il bilancio sarebbe irregolare ). In entrambi le circostanze, l'approvazione del bilancio sarebbe avvenuta in carenza di un elemento essenziale imposto dalla legge ed il sottoscritto impugnerà al TAR la relativa delibera, chiedendone l'annullamento.

D'altro canto, il fatto che i Revisori dei Conti non si siano mai presentati in Consiglio comunale per fornire spiegazioni sui loro pareri la dice lunga su come (non) tengano in alcuna considerazione questa Amministrazione. E, poi, essi hanno espresso un parere soltanto a chiacchiere "favorevole" ma in effetti palesemente contrario e contenente gravi contestazioni all'Amministrazione ed imponendo precise condizioni che lo rendono, in realtà, un parere di fatto "negativo", anche perché nel diritto amministrativo non esiste un parere favorevole " a condizione " (come hanno fatto i Revisori): un parere o è favorevole o è contrario, tertium non datur.

Nel bilancio manca anche il Piano Triennale per il contenimento delle spese, pure obbligatorio. Nel parere, i Revisori denunziano che il Comune, quando paga ( raramente...), paga con 96 giorni di ritardo rispetto ai termini di legge. Ed anche questo è un gioco delle tre carte, poiché in Consiglio ho apertamente denunciato l'operato del Dirigente dell'Ufficio Ragioneria, che blocca tutti i pagamenti ( anche quelli per i lavori di somma urgenza, come la riparazione di un tetto di una scuola ove piove nelle aule...) e, soprattutto, non paga neanche le somme portate da sentenze passate in giudicato che hanno condannato il Comune di Trani. Quando arriva una sentenza che condanna il Comune, o si appella la sentenza oppure si paga. Ma se non fai appello e non paghi, il creditore (come sta puntualmente accadendo, fa gli atti esecutivi e pignora le somme del Comune presso la Tesoreria comunale, con aggravio di ulteriori spese legali ed interessi.

In questa maniera, il dirigente tutela il suo "fondoschiena" ma crea ulteriori danni economici alle casse comunali. Mi chiedo: se la scuola con il tetto sfondato fosse stata a Bisceglie (città d'origine del dirigente), sarebbe stato ugualmente bloccato il pagamento della riparazione?

Infine, mi risulta che non sia ancora stato fatto niente per recuperare i crediti, per esempio quelli sulle lampade votive, per il cui servizio il Comune perde ogni anno almeno 400 mila euro! Le irregolarità sono molte altre, per il momento ci fermiamo qui: davanti al Tar denunzieremo le altre. L'Armata Brancaleone colpisce ancora. Ma fino a quando, Catilina/Bottaro, abuserai della nostra pazienza?

Emanuele Tomasicchio,
gruppo consiliare Fratelli d'Italia