Tra tecnologia e “Sovrumano” ai Dialoghi di Trani
Con Cristianini e Prisciantelli tra le tematiche dell’evoluzione tecnologica
domenica 28 settembre 2025
18.02
L'intelligenza artificiale occupa, purtroppo o per fortuna, molti spazi di azione nella nostra vita quotidiana, raggiungendo prestazioni quasi "umane" in una vasta gamma di operazioni precedentemente di "esclusiva dell'individuo", ed ora? Cosa succede? Questo è il concetto con conseguente interrogativo che ha animato l'appuntamento scientifico dei Dialoghi di Trani "Sovrumano. Oltre i limiti della nostra intelligenza", tenutosi sabato 27 settembre in Piazza Quercia, alla presenza dei relatori Nello Cristianini, informatico, scrittore e professore di Intelligenza artificiale presso l'Università di Bath e Gaetano Prisciantelli giornalista che ha collaborato con varie testate nazionali.
«Oggi i governi fanno a gara sull'evoluzione di queste tecnologia», afferma Cristianini, lasciando intendere quanto la tematica necessiti di dibattito, sia di attualità indiscussa e di come "la nuova battaglia per l'ordine mondiale si basi proprio sulle conquiste tecnologiche". «Siamo davanti ad un bivio. Da una parte si immaginano macchine che disegnano e creano farmaci, soluzioni a problemi e via dicendo, dall'altra c'è la possibilità di un mondo controllato dalla tecnologia, magari militare, che limiti la vita dei civili. Ci sono 2 strade.
Bisogna avere parsimonia nel scegliere. Dovremmo regolamentare – con leggi ad hoc - il caso peggiore e poi concentrarci sullo sviluppo del caso migliore e positivo» afferma il Professore, che poi vira sulle tematiche economiche ed industriali del mondo tecnologico: «Ma bisogna anche essere attenti a non rovinare l'industria con troppi moduli da riempire. Tuttavia se vado in un ristorante e mangio serenamente è perché so che ce l'ufficio di igiene. Quindi le regole servono». Viene poi posto l'accento anche su un'altra questione: "il distacco e l'impersonalità" dell'intelligenza artificiale: «Con chi stiamo parlando? Quanto e perturbante questa domanda quando si utilizza l'intelligenza artificiale. Comprendere le cose è la cura per l'ansia, è necessario conoscere uno strumento prima di utilizzarlo» affermano i relatori.
Un incontro capace di aprire grandi spazzi di riflessione negli ascoltatori e nei lettori, per ricordare sempre di non dare per scontato il mondo intorno a noi ma di continuare incessantemente a chiedersi "perché" e "per come", soprattutto nel mondo tecnologico che affianca la nostra esistenza. Per dirla con le parole dei relatori, il quesito che deve fare da memorandum è: «Dobbiamo chiederci non solo se le macchine possono pensare come noi, ma se si fermeranno e perché dovrebbero farlo una volta raggiunto quel traguardo. E se saremo in grado di controllarle. Bisogna misurare il progresso. Se una macchina mi supera nelle mie abilità da una parte può aiutarmi, ma dall'altro lato potrebbe fare cose che non mi sono accessibili».
«Oggi i governi fanno a gara sull'evoluzione di queste tecnologia», afferma Cristianini, lasciando intendere quanto la tematica necessiti di dibattito, sia di attualità indiscussa e di come "la nuova battaglia per l'ordine mondiale si basi proprio sulle conquiste tecnologiche". «Siamo davanti ad un bivio. Da una parte si immaginano macchine che disegnano e creano farmaci, soluzioni a problemi e via dicendo, dall'altra c'è la possibilità di un mondo controllato dalla tecnologia, magari militare, che limiti la vita dei civili. Ci sono 2 strade.
Bisogna avere parsimonia nel scegliere. Dovremmo regolamentare – con leggi ad hoc - il caso peggiore e poi concentrarci sullo sviluppo del caso migliore e positivo» afferma il Professore, che poi vira sulle tematiche economiche ed industriali del mondo tecnologico: «Ma bisogna anche essere attenti a non rovinare l'industria con troppi moduli da riempire. Tuttavia se vado in un ristorante e mangio serenamente è perché so che ce l'ufficio di igiene. Quindi le regole servono». Viene poi posto l'accento anche su un'altra questione: "il distacco e l'impersonalità" dell'intelligenza artificiale: «Con chi stiamo parlando? Quanto e perturbante questa domanda quando si utilizza l'intelligenza artificiale. Comprendere le cose è la cura per l'ansia, è necessario conoscere uno strumento prima di utilizzarlo» affermano i relatori.
Un incontro capace di aprire grandi spazzi di riflessione negli ascoltatori e nei lettori, per ricordare sempre di non dare per scontato il mondo intorno a noi ma di continuare incessantemente a chiedersi "perché" e "per come", soprattutto nel mondo tecnologico che affianca la nostra esistenza. Per dirla con le parole dei relatori, il quesito che deve fare da memorandum è: «Dobbiamo chiederci non solo se le macchine possono pensare come noi, ma se si fermeranno e perché dovrebbero farlo una volta raggiunto quel traguardo. E se saremo in grado di controllarle. Bisogna misurare il progresso. Se una macchina mi supera nelle mie abilità da una parte può aiutarmi, ma dall'altro lato potrebbe fare cose che non mi sono accessibili».