Trani, gli ex Franzoni smontano la tenda

La Uilta Uil: «Obiettivo raggiunto, le Istituzioni si sono mosse». Mercoledì via il presidio di piazza della Repubblica

martedì 29 marzo 2011
Mercoledì 30 marzo, alle 18, i lavoratori della ex Franzoni Filati di Trani smonteranno la tenda da piazza della Repubblica. Dopo un mese di presidio i manifestanti hanno deciso di sospendere questa iniziativa perché ritengono di aver raggiunto l'obiettivo di far impegnare le Istituzioni sullo sviluppo e la piena e buona occupazione di tutti i disoccupati ed inoccupati del territorio. La motivazione è affidata ad un comunicato della Uilta Uil: «Siamo partiti dall'emblematica vertenza Franzoni per arrivare a svegliare la coscienza civile e politica nell'interesse di tutta la nostra gente, senza alcuna distinzione. In quest'ottica, riteniamo altamente positiva la posizione espressa, recentemente, dall'amministrazione provinciale della Bat e siamo certi che, in virtù di questo impegno, il tentativo di risolvere i problemi occupazionali sarà meno arduo».

La Uilta Uil ha voluto ringraziare il sindaco di Trani, Giuseppe Tarantini («per il costante e continuo sostegno alla lotta che stiamo conducendo»), la diocesi di Trani, Barletta, Bisceglie e tutto il clero («perché nei momenti critici sono stati coloro che ci hanno confortato con l'ascolto e le preghiere»), il presidente della Regione, Nichi Vendola, e gli assessori Loredana Capone ed Elena Gentile («per la disponibilità ampiamente dimostrata»).

Agli amministratori regionali la Uilta Uil chiede di continuare a sostenere il territorio della Bat finalizzando le decisioni avviate per un processo di reindustrializzazione e rioccupazione. «Il piano lavoro della Regione Puglia - si legge nel comunicato - al di là delle risorse disposte, è molto positivo perché predispone un sistema di governo innovativo coinvolgendo responsabilmente tutte le forze sociali ed economiche oltre a porre gli assessorati competenti in un sistema sinergico. Questo è un modello di sviluppo in cui noi crediamo molto. A tutti, infine, chiediamo un ulteriore sforzo comune verso il Ministero dello sviluppo economico affinché sia formalizzato quello che il sindacato unitariamente ha chiesto: l'estensione dell'accordo di programma per il tessile, l'abbigliamento ed il calzaturiero dal Pit 9 al Pit 2, o in alternativa un nuovo contratto di programma, pur sapendo che occorrerebbe ricercare uno o più imprenditori che vengano ad esprimere interesse per il nostro territorio».