Urbanistica, l’ultima scommessa: i piani di rigenerazione

Scelte le zone d’intervento: Alberolongo, centro storico e Petronelli. Un processo lungo, molto simile a quello del Contratto di quartiere

venerdì 1 aprile 2011
A cura di Biagio Fanelli
In attesa che si concretizzino gli ambiziosi progetti insiti nei piani urbanistici esecutivi e nel Contratto di quartiere (alias servizi e opere di urbanizzazione secondaria), l'amministrazione intraprende un altro suggestivo percorso, puntando sulla riqualificazione di tre zone della città (il quartiere Alberolongo, una parte di centro storico e il quartiere Petronelli) attraverso i cosiddetti programmi integrati di rigenerazione urbana (Piru). Il sindaco di Trani (assessore all'urbanistica in pectore) ne aveva parlato nel corso dell'incontro con le associazioni che si battono per la sopravvivenza del Supercinema, un accenno era stato fatto anche da Sergio D'Addato nel corso del convegno sul futuro del centro storico che si è tenuto a San Luigi sabato scorso.

I programmi integrati di rigenerazione urbana nascono con la legge regionale numero 21 del 29 luglio del 2009 che prevede interventi atti a favorire la rigenerazione urbana di città e sistemi urbani in coerenza con strategie comunali ed intercomunali finalizzate al miglioramento delle condizioni urbanistiche, abitative, socio economiche, ambientali e culturali ed attraverso interventi elaborati col coinvolgimento degli abitanti e di soggetti pubblici e privati. In sostanza, i Comuni, attraverso la concertazione pubblica, definiscono gli ambiti territoriali e le modalità progettuali predisponendo poi un documento programmatico preliminare (Dpp) per la rigenerazione urbana delle aree prescelte da approvarsi con atto deliberativo del Consiglio comunale.

Un processo lungo, molto simile a quello del Contratto di quartiere, per il quale sarà necessaria la candidatura a programmi di finanziamento pubblico (fondi ministeriali, regionali, fondi previsti nel programma operativo del Fondo europeo per lo sviluppo regionale) o utilizzando strumenti quali la finanza di progetto in grado di sostenere economicamente (nel suo complesso o in parte) gli interventi.

Il primo passaggio è stato compiuto. La giunta ha approvato un indirizzo politico e amministrativo dando mandato al dirigente Giuseppe Affatato di dare avvio alla fase elaborativa.