Uscita da Stp, Cuccovillo invita ad attendere il 2013
«Uscire ora significherebbe prendere una cantonata pazzesca». Intervento dell'esponente del Partito Socialista
martedì 5 luglio 2011
La possibile dismissione delle quote di Amet dalla Stp è al centro dell'intervento di Nicola Cuccovillo, esponente delle segreteria cittadina del partito Socialista. «Abbiamo letto con attenzione le dichiarazioni del presidente Amet e la querelle fra alcuni consiglieri comunali sui trasporti - dice Cuccovillo - e senza voler pontificare ma volendo solo usare il buon senso, la conoscenza ed il rispetto delle leggi in materia, affermiamo che, sulla Stp, l'amministrazione comunale e l'Amet stanno prendendo una cantonata colossale. E' giusto effettuare scelte forti, porre un freno ad assetti improduttivi, ma è altrettanto assurdo il sol pensare di vendere, in questo periodo, le quote azionarie di questa società di trasporti».
Cuccovillo spiega il perché della sua contrarietà all'operazione: «Questa asserzione - dice - non rinviene da mero campanilismo ma dal fatto che, il valore delle quote azionarie della Stp, nonostante sia la più grande azienda di trasporti pubblici regionali, è bassissimo in quanto siamo vicini alla scadenza dell'affidamento dei servizi che avverrà il 31 dicembre del 2012. In assenza di sicurezza di rinnovo (che può avvenire solo a seguito di gara), chi è il folle che investirebbe in una società che ha la certezza solo di una parte residuale delle sue attività? Siamo certi che nessun stia pensando di regalare le proprie quote a chicchessia ed allora non ha alcun senso pensare alla loro cessione, altrimenti qualcuno inizierà a pensar male».
Cuccovillo propone una soluzione: «Attendiamo il 2013, quando verranno effettuate le gare regionali. In caso favorevole per la Stp, certamente il valore delle azioni sarà di gran lunga migliore dell'attuale. E se il Comune e l'Amet riterranno ancora opportuno cedere le quote, si realizzerebbero in tal caso, dei buoni profitti per noi tranesi, mentre in caso contrario non muterebbe di una virgola la situazione attuale».
L'esponente socialista rinfresca la memoria storica ai consiglieri Beppe Corrado (PdL) e Tommaso Laurora (Pd): «Entrambi dovrebbero informarsi meglio bene prima di scrivere perché se è vero che quando fu acquistato l'immobile della Stp a Bari fu determinante il voto favorevole di due consiglieri dell'allora centrosinistra, occorreva anche precisare che uno di essi era di origine rifondarola (partito che non c'è più), l'altro era consigliere comunale del centrosinistra eletto nel partito del Pds (cioè l'attuale Pd), ma poi passò (ed attualmente fa parte) del centrodestra. Fu quella una brutta pagina di bassa politica che mi rifiutai di sottoscrivere in quanto ebbi la risolutezza di votare contro e anzi di perorare il contrario, cioè l'acquisto di una sede a Trani che oggi sarebbe servita evidentemente anche come punto di riferimento per tutti i trasporti su gomma della nuova provincia Bat con grossi ritorni economici per la città».
Cuccovillo spiega il perché della sua contrarietà all'operazione: «Questa asserzione - dice - non rinviene da mero campanilismo ma dal fatto che, il valore delle quote azionarie della Stp, nonostante sia la più grande azienda di trasporti pubblici regionali, è bassissimo in quanto siamo vicini alla scadenza dell'affidamento dei servizi che avverrà il 31 dicembre del 2012. In assenza di sicurezza di rinnovo (che può avvenire solo a seguito di gara), chi è il folle che investirebbe in una società che ha la certezza solo di una parte residuale delle sue attività? Siamo certi che nessun stia pensando di regalare le proprie quote a chicchessia ed allora non ha alcun senso pensare alla loro cessione, altrimenti qualcuno inizierà a pensar male».
Cuccovillo propone una soluzione: «Attendiamo il 2013, quando verranno effettuate le gare regionali. In caso favorevole per la Stp, certamente il valore delle azioni sarà di gran lunga migliore dell'attuale. E se il Comune e l'Amet riterranno ancora opportuno cedere le quote, si realizzerebbero in tal caso, dei buoni profitti per noi tranesi, mentre in caso contrario non muterebbe di una virgola la situazione attuale».
L'esponente socialista rinfresca la memoria storica ai consiglieri Beppe Corrado (PdL) e Tommaso Laurora (Pd): «Entrambi dovrebbero informarsi meglio bene prima di scrivere perché se è vero che quando fu acquistato l'immobile della Stp a Bari fu determinante il voto favorevole di due consiglieri dell'allora centrosinistra, occorreva anche precisare che uno di essi era di origine rifondarola (partito che non c'è più), l'altro era consigliere comunale del centrosinistra eletto nel partito del Pds (cioè l'attuale Pd), ma poi passò (ed attualmente fa parte) del centrodestra. Fu quella una brutta pagina di bassa politica che mi rifiutai di sottoscrivere in quanto ebbi la risolutezza di votare contro e anzi di perorare il contrario, cioè l'acquisto di una sede a Trani che oggi sarebbe servita evidentemente anche come punto di riferimento per tutti i trasporti su gomma della nuova provincia Bat con grossi ritorni economici per la città».