Uva da tavola, il futuro è di Trani in una OP

I viticoltori tranesi verso una "Organizzazione di Produttori". Ieri importante incontro di settore presso l'audiotorium San Luigi

domenica 17 febbraio 2013 13.23
Una OP (acronimo di Organizzazione di Produttori) di uva da tavola per permettere al comparto di crescere e affrontare con concrete possibilità di successo le sfide dei mercati moderni. I produttori tranesi nella serata di venerdì scorso, presso la chiesa di San Luigi, hanno condiviso un incontro illustrativo delle opportunità offerte da questa tipologia di organizzazione al quale hanno partecipato Mimmo Cortellino rappresentante degli agricoltori tranesi, Antonio Piazzolla rappresentante del Gal Bisceglie, Antonio Mastropinto consulente agricolo e Pasquale Brescia consigliere comunale con delega all'agricoltura.

Incontro per l'istituzione di una OP a Trani
All'incontro erano presenti anche i rappresentanti delle associazioni di categoria. Creare una OP consentirebbe ai produttori di unirsi in una struttura riconosciuta dall'Unione Europea con vantaggi in termini di fondi per il sostegno dei costi o per affrontare casi di calamità. «In un mercato nel quale i prezzi sono rigidi e restano bassi - dice Antonio Mastropinto - l'OP permette di aumentare gli utili perché l'intervento dell'UE è orientato all'abbattimento dei costi di produzione in percentuale al volume della fatturazione annuale».
Ma i vantaggi sono anche altri perché una OP in un settore dove aumentano le incombenze imposte dalle leggi alleggerirebbe i produttori dal dover affrontare in maniera diretta ogni singolo adempimento, affidandolo all'organizzazione.

Obiettivo ultimo della OP è di strutturarsi per la commercializzazione del prodotto con un unico marchio. In tale ambito il fine "sponsorizzato" dalle politiche agricole europee è di accorciare la filiera, di stringere il percorso tra produttore e consumatore finale con il duplice beneficio di ridurre i prezzi sui banchi di vendita e di riconoscere un maggiore ricavo agli stessi coltivatori che non dovranno più affidarsi ai mediatori per piazzare il prodotto sul mercato. «L'OP – dice Mimmo Cortellino – è anche sinonimo di garanzia dei prodotti perché devono essere rispettate determinate procedure di coltivazione. Il nostro è un lavoro che va fatto con responsabilità perché è finalizzato ad offrire prodotti alimentari che devono essere di qualità».

Ieri sera, davanti ad un numeroso gruppo di produttori di uva da tavola, è stato mosso un primo passo verso quella che potrebbe essere un'opportunità quasi obbligata per lo sviluppo del comparto. Se si dovesse percorrere questa strada i vantaggi sarebbero innanzitutto per i produttori, ma di riflesso per l'intera città. Trani ne gioverebbe in termini di lavoro perché una maggiore richiesta del prodotto dai mercati richiederà più mano d'opera e il contributo di altre professionalità. Perché l'immagine della città legata a prodotti di qualità sarebbe riconosciuta sui mercati nazionali e internazionali.