«Vendola, avanti ma senza condizionamenti»
Il Vaso di Pandora sul primo congresso di Sinistra ecologia libertà
domenica 24 ottobre 2010
«A valle del primo congresso del nuovo partito di Nichi Vendola, non possiamo esimerci da alcune riflessioni». E' quanto scrive in un comunicato l'associazione Il vaso di Pandora. «Dopo aver brillantemente ottenuto la rielezione alla guida della Regione Puglia, Nichi Vendola si è opportunamente proposto come leader nazionale capace di guidare la riscossa dell'attuale opposizione politica al sempre più traballante e dannoso governo Berlusconi».
Il Presidente Vendola che in vista di possibili prossime elezioni anticipate, ha lanciato per primo la sfida delle primarie nel centrosinistra, dimostra «ancora una volta di non temere confronti anche e soprattutto in casa propria, costringendo anche il PD ad un dibattito interno sulla questione». Per l'associazione tranese «la dialettica accattivante, il richiamo ai valori della solidarietà, la difesa delle fasce sociali più deboli, la pacatezza con cui affronta gli avversari nei dibattiti pubblici, lo hanno qualificato come politico di alta qualità e spessore. Pur senza rinnegare il proprio passato, la costituzione di un nuovo partito di sinistra che, abbandonando i massimalismi ideologici e affronta con coraggio le sfide ed i cambiamenti imposti ad una società sempre più condizionata dalla globalizzazione economica, gli ha procurato molti consensi anche tra gli elettori cosiddetti moderati».
«Proprio nel momento in cui, nel celebrare il primo congresso del suo nuovo partito, Nichi si accinge ad essere designato quale leader di una nuova alternativa italiana al governo delle destre, l'abbraccio con un sindacato sempre più massimalista ed intransigente ai cambiamenti come la FIOM, appare una inopportuna marcia indietro ed addirittura, un inspiegabile harakiri politico che rischia di rendere vani gli importanti passi in avanti sin qui compiuti. Attenzione dunque a non ricadere nei errori tipici della sinistra, facendosi condizionare da vecchi e superati retaggi ideologici. Per vincere le elezioni nazionali e conquistare il Governo del Paese – conclude la nota - non è sufficiente ottenere i voti della sinistra "dura e pura", ma occorre soprattutto andare a pescare nello stagno altrui, acquisendo il gradimento di nuove fasce elettorali del tutto scevre dai radicalismi, quali quelle centriste e conservatrici. Non si può guardare al futuro e camminare in avanti, tenendo la testa girata indietro»
Il Presidente Vendola che in vista di possibili prossime elezioni anticipate, ha lanciato per primo la sfida delle primarie nel centrosinistra, dimostra «ancora una volta di non temere confronti anche e soprattutto in casa propria, costringendo anche il PD ad un dibattito interno sulla questione». Per l'associazione tranese «la dialettica accattivante, il richiamo ai valori della solidarietà, la difesa delle fasce sociali più deboli, la pacatezza con cui affronta gli avversari nei dibattiti pubblici, lo hanno qualificato come politico di alta qualità e spessore. Pur senza rinnegare il proprio passato, la costituzione di un nuovo partito di sinistra che, abbandonando i massimalismi ideologici e affronta con coraggio le sfide ed i cambiamenti imposti ad una società sempre più condizionata dalla globalizzazione economica, gli ha procurato molti consensi anche tra gli elettori cosiddetti moderati».
«Proprio nel momento in cui, nel celebrare il primo congresso del suo nuovo partito, Nichi si accinge ad essere designato quale leader di una nuova alternativa italiana al governo delle destre, l'abbraccio con un sindacato sempre più massimalista ed intransigente ai cambiamenti come la FIOM, appare una inopportuna marcia indietro ed addirittura, un inspiegabile harakiri politico che rischia di rendere vani gli importanti passi in avanti sin qui compiuti. Attenzione dunque a non ricadere nei errori tipici della sinistra, facendosi condizionare da vecchi e superati retaggi ideologici. Per vincere le elezioni nazionali e conquistare il Governo del Paese – conclude la nota - non è sufficiente ottenere i voti della sinistra "dura e pura", ma occorre soprattutto andare a pescare nello stagno altrui, acquisendo il gradimento di nuove fasce elettorali del tutto scevre dai radicalismi, quali quelle centriste e conservatrici. Non si può guardare al futuro e camminare in avanti, tenendo la testa girata indietro»