Via il carcere femminile da piazza Plebiscito

Al sindacato di polizia Osapp piace l'idea. Mastrulli: «La dismissione al Comune converrebbe a tutti»

venerdì 1 luglio 2011
All'Osapp (il sindacato di polizia penitenziaria) piace il progetto di rigenerazione urbana pensato per il centro storico ed in particolare in piazza Plebiscito dove si ipotizza uno spostamento del carcere femminile per trasformare quel complesso in un centro culturale da collegare alla vicina chiesa di San Domenico.

Mimmo Mastrulli, vice segretario generale nazionale del sindacato, vede di buon occhio l'ambiziosa operazione urbanistica: «La struttura che ospita il carcere femminile ha una posizione strategica ed un valore artistico e storico oltre che religioso. L'idea di riconvertirla in uno spazio di cultura è ottima. Ritengo che il Dipartimento la potrebbe cedere volentieri per realizzare un'altra struttura detentiva fuori dalla città, costruendo magari un plesso di sana pianta e con migliori confort detentivi all'interno degli spazi liberi esistenti presso la casa circondariale maschile di via Andria 300. La proposta è valutata positivamente anche dal nostro sindacato».

L'immobile di piazza Plebiscito dove oggi sono recluse 45 detenute (contro le 41 previste) versa in condizioni poco dignitose e l'amministrazione carceraria non ha fondi a sufficienza per favorirne la ristrutturazione. Mastrulli per questi motivi suggerisce «la dismissione e riconsegna del lotto storico al Comune di Trani ed ai cittadini tranesi. Sull'argomento auspichiamo una serena riflessione e proponiamo che si apra un tavolo di concertazione tra le parti».