Concessione Darsena per 20 Anni: "Violata la norma sul Piano Regolatore Portuale"

L'avvocato Mariagrazia Cinquepalmi denuncia la "superficialità" e il rischio che la scelta comprometta l'uso pubblico dei beni

lunedì 17 novembre 2025 9.17
L'avvocato Mariagrazia Cinquepalmi, già consigliera comunale ed esponente della civica "Trani 2026" con un post social, esprime "profonda perplessità" e critica aspramente l'aggiudicazione della concessione ventennale della Darsena Comunale di Trani. Il punto centrale della sua denuncia è la grave violazione della normativa vigente, la quale vieta in modo inequivocabile il rilascio di nuove concessioni demaniali marittime in assenza di un Piano Regolatore Portuale (PRP) approvato.
I punti chiave della critica sono:
  1. Violazione del Limite Temporale: L'unica deroga prevista dalla legge per procedere in assenza di un PRP riguarda affidamenti di breve durata (massimo quattro anni), limite concepito proprio per dare il tempo di redigere il Piano. La concessione ventennale ignora questa prescrizione.
  2. Mancanza di Volontà Politica: Cinquepalmi sostiene che, se ci fosse stata la giusta volontà, l'Amministrazione avrebbe potuto intercettare fondi PNRR e mantenere la gestione diretta della darsena, garantendo un uso più coerente con il ruolo strategico del porto.
  3. Giudizio Morale: L'avvocato accusa l'Amministrazione di superficialità e menefreghismo ("non possono che emergere la superficialità e il menefreghismo") nella gestione del patrimonio pubblico, insinuando che tali scelte dimostrino una mancanza di attaccamento al futuro della città.
Il post social:

L'aggiudicazione della concessione ventennale della darsena comunale desta profonde perplessità, soprattutto alla luce della normativa vigente che vieta in modo inequivocabile il rilascio di nuove concessioni demaniali marittime in assenza di un Piano Regolatore Portuale. Nonostante ciò, l'Amministrazione ha deciso di procedere comunque, assumendosi la responsabilità di una scelta che inciderà significativamente sul futuro della città e sul corretto utilizzo dei beni pubblici. Se ci fosse stata una chiara volontà politica, sarebbe stato possibile intercettare fondi PNRR e mantenere la gestione diretta della darsena. La norma, infatti, è esplicita: eventuali difformità presenti nel Bando di Gara, laddove finalizzate alla rifunzionalizzazione e riqualificazione delle aree portuali prive di un Piano Regolatore del Porto approvato, possono essere tollerate solo in caso di affidamenti di breve durata, fino a un massimo di quattro anni. Tale limite è concepito proprio per consentire la redazione del Piano Regolatore Portuale e restituire all'area la dignità e il valore che merita, in coerenza con il ruolo che il porto può e deve ricoprire per la città e per lo sviluppo di nuovi spazi oggi ancora inespressi. Di fronte a questa decisione, non possono che emergere la superficialità e il menefreghismo di chi amministra il nostro patrimonio pubblico. E a volte, viene da pensare, forse anche il fatto che chi prende queste decisioni non è tranese nel cuore.