Fortis, Savoni assolve la squadra

L'allenatore non perde la fiducia anche se i play off sono di nuovo lontani

martedì 20 febbraio 2007
A cura di Biagio Fanelli
Il Trani esce dalla griglia play off. La sconfitta di Acquaviva (terza consecutiva) relega i tranesi al sesto posto in classifica. Una parabola discendente, sotto il profilo dei risultati, che si protrae dalla sfortunata trasferta di Castellana. Da allora la Fortis ha conquistato un solo punto in cinque gare, scivolando dal secondo al sesto posto. Ad Acquaviva la sconfitta è arrivata nel finale ma Savoni non se la sente di attribuire colpe particolari ai suoi giocatori. «Non posso rimproverare nulla alla mia squadra - dice l'allenatore - perché abbiamo giocato un buon calcio e siamo stati sempre in partita. Leggendo la cronaca dell'incontro sembrerebbe che la partita l'abbia fatta l'Acquaviva. In realtà siamo stati noi a far vedere le cose migliori, subendo i due gol quando sstavamo profondendo lo sforzo maggiore». Le reti dei baresi sono derivate da due errori evitabili. Sul primo gol è andato a staccare di testa, indisturbato, il giocatore più basso (Laera), sul secondo è stato fatale un rimpallo di troppo mal gestito. «C'è molta rabbia - commenta l'allenatore - ma anche la consapevolezza di aver fatto appieno il nostro dovere. Se con il Laterza avevamo meritato la sconfitta, con l'Acquaviva ho rivisto la squadra che conoscevo. Anche se oggi dobbiamo guardare i play off da fuori, sono sicuro che avremo ancora l'occasione per rientrarvi. I ragazzi però non devono perdersi d'animo e tornare a giocare con quell'intensità che ci ha permesso di ottenere dei risultati starordinari nel recente passato». Con i rossoblu, Savoni ha lasciato inizialmente in panchina sia Fiorella che Albanese. «E' stata una scelta tecnica - dice - dovuta al fatto che mi erano sembrati troppo scarichi nelle ultime settimane. Sono due elementi decisivi ma nelle ultime partite sembravano con la testa altrove. Quando sono entrati nel secondo tempo avevano una carica più perché volevano dimostrarmi che avevo sbagliato. Mi auguro che da domenica in prossima in poi giochino con la stessa rabbia».