Fortis Trani, la svolta: Paolo Abruzzese lascia

Il nuovo presidente è Andrea Pecorelli. Le dichiarazioni

mercoledì 20 febbraio 2013 13.03
Svolta in seno alla Fortis Trani. Con una trattativa fulminea si materializza un passaggio di proprietà. La famiglia Abruzzese stavolta lascia e sul serio: le quote societarie sono state cedute ad Andrea Pecorelli, imprenditore romano in passato presidente della Viterbese. L'atto che sancisce il passaggio della Fortis Trani nelle mani del dott. Pecorelli verrà formalizzato nella prima serata.

Nato a Roma il 12 settembre del 1964, Pecorelli ha rilasciato le prime dichiarazioni a ridosso della firma che lo vedrà come presidente del Trani:

Andrea Pecorelli, il nuovo presidente della Fortis Trani © Sergio Tatulli
Andrea Pecorelli, il nuovo presidente della Fortis Trani © Sergio Tatulli
Andrea Pecorelli, il nuovo presidente della Fortis Trani © Sergio Tatulli
Andrea Pecorelli, il nuovo presidente della Fortis Trani © Sergio Tatulli
«La decisione è maturata da due fattori: la mia grande passione per il calcio e la notizia di un forte interessamento del presidente Abruzzese a lasciare la guida della Fortis. Lo preciso sin da subito: vivo il calcio per passione, non ci sono interessi speculativi o attività commerciali correlative, ne tantomeno mire politiche. Conosco bene il calcio di queste categorie e mi entusiasma creare percorsi virtuosi che portino a successi sportivi. Poi, per uno storico tifoso della Lazio come me, vedere quella scritta sulla gradinata ("Forza vecchio cuore biancazzurro") mi ha davvero affascinato. La Città è poi una perla che merita davvero palcoscenici importanti a tutti i livelli. Le mie prime parole devo anche spenderle per chi sta lasciando: il Presidente Abruzzese ha retto finora tra mille difficoltà e, senza entrare nel merito dei singoli accadimenti, ha dato il massimo e merita rispetto e riconoscenza. Le mie esperienze passate (dal 2005 Viterbese, Latina, Massese e Messina Calcio in qualità di Direttore Generale) mi portano a rafforzare la mia idea di calcio. Le società calcistiche deve essere considerata alla stregua di qualsiasi altra società. Tutto deve quadrare ed i calciatori sono professionisti che devono essere ligi al dovere e pronti a tutto per il progetto. D'altro canto c'è anche la mia parte passionale: io che ultras lo sono stato, so per certo che la Squadra della propria Città rappresenta tutta la Città, non è solo un'impresa privata».