
Salute d'asporto
La dieta nel trattamento con Semaglutide
Ce ne parla il biologo Giuseppe Labianca
domenica 4 maggio 2025
10.47
È sempre più diffuso il trattamento con il farmaco semaglutide, un agonista del recettore GLP-1 approvato dalla FDA e dall'EMA per il trattamento dell'obesità e del sovrappeso in adulti con almeno una comorbidità correlata (es. ipertensione, diabete di tipo 2, dislipidemia). Questo farmaco agisce mimando l'effetto di un ormone intestinale chiamato GLP-1, che regola l'appetito e il senso di sazietà, riducendo così l'assunzione di cibo.
Tuttavia, l'efficacia del trattamento farmacologico dipende fortemente dallo stile di vita del paziente, in particolare da alimentazione e dalla attività fisica, infatti una dieta appropriata può non solo massimizzare la perdita di peso, ma anche ridurre effetti collaterali gastrointestinali comuni come nausea e costipazione.
La semaglutide non è una "pillola magica", ma uno strumento di supporto per facilitare cambiamenti duraturi nello stile di vita. I principali studi clinici infatti hanno dimostrato che i pazienti che seguono una dieta ipocalorica ed aumentano l'attività fisica ottengono risultati molto più significativi rispetto a chi si affida solo al farmaco.
Una dieta ipocalorica (riduzione di circa 500-750 kcal al giorno rispetto al fabbisogno) è consigliata, ma è essenziale mantenere un apporto nutrizionale adeguato, in modo da evitare carenze nutrizionali.
Pur consumando una limitata dose di cibo giornaliera è comunque sbagliato assumere zuccheri semplici, che implicherebbero un'impennata glicemica, e i grassi saturi, importanti agenti infiammatori. Le fibre non devono mancare, per migliorare la sazietà e la regolarità intestinale, infatti uno dei rischi di un deficit calorico troppo marcato è la costipazione ed il gonfiore addominale, soprattutto a livello ipogastrico. L'assunzione di semaglutide può causare nausea e costipazione, perciò è cruciale bere almeno 1,5–2 litri d'acqua al giorno, salvo diversa indicazione medica.
L'assunzione proteica, che permette di preservare la massa muscolare durante la perdita di peso, deve essere più significativa, infatti i normali range di assunzione proteica prevedono un livello giornaliero di 1g di proteine per kg di peso corporeo, mentre in questo caso si aumenta ad un apporto di circa 1,2–1,5 g di proteine per kg di peso corporeo.
Gli effetti collaterali gastrointestinali possono essere mitigati adottando una dieta "leggera", frazionando i pasti e mangiando lentamente.
Come descritto precedentemente, la semaglutide rappresenta una terapia di supporto alla perdita di peso, ma la sua assunzione non prescinde e non sostituisce la terapia dietetica e l'attività fisica. È fondamentale essere seguiti da un team multidisciplinare per ottenere risultati duraturi e sicuri. L'approccio ideale è quello che integra il trattamento farmacologico con educazione alimentare, supporto comportamentale e attività fisica regolare.
Tuttavia, l'efficacia del trattamento farmacologico dipende fortemente dallo stile di vita del paziente, in particolare da alimentazione e dalla attività fisica, infatti una dieta appropriata può non solo massimizzare la perdita di peso, ma anche ridurre effetti collaterali gastrointestinali comuni come nausea e costipazione.
La semaglutide non è una "pillola magica", ma uno strumento di supporto per facilitare cambiamenti duraturi nello stile di vita. I principali studi clinici infatti hanno dimostrato che i pazienti che seguono una dieta ipocalorica ed aumentano l'attività fisica ottengono risultati molto più significativi rispetto a chi si affida solo al farmaco.
Una dieta ipocalorica (riduzione di circa 500-750 kcal al giorno rispetto al fabbisogno) è consigliata, ma è essenziale mantenere un apporto nutrizionale adeguato, in modo da evitare carenze nutrizionali.
Pur consumando una limitata dose di cibo giornaliera è comunque sbagliato assumere zuccheri semplici, che implicherebbero un'impennata glicemica, e i grassi saturi, importanti agenti infiammatori. Le fibre non devono mancare, per migliorare la sazietà e la regolarità intestinale, infatti uno dei rischi di un deficit calorico troppo marcato è la costipazione ed il gonfiore addominale, soprattutto a livello ipogastrico. L'assunzione di semaglutide può causare nausea e costipazione, perciò è cruciale bere almeno 1,5–2 litri d'acqua al giorno, salvo diversa indicazione medica.
L'assunzione proteica, che permette di preservare la massa muscolare durante la perdita di peso, deve essere più significativa, infatti i normali range di assunzione proteica prevedono un livello giornaliero di 1g di proteine per kg di peso corporeo, mentre in questo caso si aumenta ad un apporto di circa 1,2–1,5 g di proteine per kg di peso corporeo.
Gli effetti collaterali gastrointestinali possono essere mitigati adottando una dieta "leggera", frazionando i pasti e mangiando lentamente.
Come descritto precedentemente, la semaglutide rappresenta una terapia di supporto alla perdita di peso, ma la sua assunzione non prescinde e non sostituisce la terapia dietetica e l'attività fisica. È fondamentale essere seguiti da un team multidisciplinare per ottenere risultati duraturi e sicuri. L'approccio ideale è quello che integra il trattamento farmacologico con educazione alimentare, supporto comportamentale e attività fisica regolare.


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