
Salute d'asporto
Malattia renale cronica e perdita muscolare
Ce ne parla il biologo Giuseppe Labianca
domenica 7 settembre 2025
La malattia renale cronica è una condizione che colpisce milioni di persone nel mondo e che comporta altre conseguenze e non solo la perdita della funzionalità renale. Uno degli aspetti meno conosciuti, ma di enorme rilevanza clinica, è la sarcopenia, ovvero la perdita progressiva di massa e forza muscolare. Questa condizione non è solo una questione di "fragilità fisica": è stata infatti collegata a un aumento del rischio di cadute, fratture, malattie cardiovascolari e, nei casi più gravi, mortalità.
Un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Cachexia, Sarcopenia and Muscle ha affrontato in modo sistematico il tema, analizzando 140 studi condotti in 25 Paesi, per un totale di oltre 42 mila pazienti con malattia renale cronica. I risultati rappresentano la prima fotografia globale della diffusione di questo problema e offrono spunti fondamentali per la pratica clinica e la salute pubblica.
La sarcopenia è stata inizialmente descritta come un fenomeno legato all'invecchiamento, infatti con l'avanzare dell'età i muscoli tendono a ridursi in volume e forza. Oggi, però, è riconosciuta a tutti gli effetti come una malattia muscoloscheletrica, caratterizzata non solo dalla perdita di massa muscolare, ma anche da un calo della forza e della capacità funzionale.
La Malattia renale cronica rappresenta una condizione di "invecchiamento accelerato", poiché alterazioni metaboliche, infiammazione cronica e squilibri nutrizionali favoriscono lo sviluppo della sarcopenia anche in persone relativamente giovani. Questo rende i pazienti nefropatici particolarmente vulnerabili.
Lo studio riferisce che un paziente su quattro con malattia renale cronica soffre di sarcopenia. La percentuale non varia in modo significativo tra i diversi stadi della malattia né tra chi è in dialisi e chi non lo è.
Secondo lo studio si notano alcune differenze importanti, soprattutto nelle forme più gravi:
La sarcopenia severa colpisce oltre un quarto dei pazienti in dialisi (26%), contro appena il 3% di chi non è ancora sottoposto a trattamenti sostitutivi.
L'obesità sarcopenica, ossia la combinazione di perdita muscolare e accumulo di grasso, interessa circa l'11% dei pazienti.
Tra i singoli tratti della malattia, quello più frequente è la ridotta forza muscolare, che riguarda quasi la metà dei pazienti (43%). In pratica, se la perdita di massa muscolare colpisce "solo" tre pazienti su dieci, la perdita di forza è un problema molto più diffuso e ha un impatto diretto sulla qualità di vita, sulla capacità di svolgere attività quotidiane e sul rischio di eventi clinici gravi.
La ricerca ha raccolto dati da cinque continenti e i tassi più alti si registrano in Indonesia (oltre il 60%), in Italia (circa il 39%) e in Australia (34%). Al contrario, in altri Paesi le percentuali scendono sotto il 20%.
Le differenze possono dipendere da fattori culturali (alimentazione, stile di vita, attività fisica), ma anche dal criterio utilizzato per diagnosticare la sarcopenia. Esistono infatti diversi metodi e definizioni internazionali, che portano a stime variabili dal 10 al 30%. Nonostante ciò, il messaggio è chiaro: la sarcopenia nei pazienti nefropatici è un problema universale.
La sarcopenia non è un "semplice" effetto collaterale della malattia renale cronica e le persone affette presentano un rischio molto più alto di complicazioni. La perdita di forza muscolare, in particolare, è considerata un campanello d'allarme per aumentata mortalità.
Il riconoscimento precoce è quindi fondamentale, infatti è consigliabile effettuare periodicamente esami di screening per la valutazione della forza della massa muscolare scheletrica, come hand grip test e bioimpedenziometria. Inoltre è opportuno che vengano messe in atto strategie nutrizionali adeguate ad affrontare sia la malattia renale cronica che la sarcopenia che ne consegue, al fine di garantire al paziente un miglioramento della qualità di vita e dell'outcome della malattia.
Un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Cachexia, Sarcopenia and Muscle ha affrontato in modo sistematico il tema, analizzando 140 studi condotti in 25 Paesi, per un totale di oltre 42 mila pazienti con malattia renale cronica. I risultati rappresentano la prima fotografia globale della diffusione di questo problema e offrono spunti fondamentali per la pratica clinica e la salute pubblica.
La sarcopenia è stata inizialmente descritta come un fenomeno legato all'invecchiamento, infatti con l'avanzare dell'età i muscoli tendono a ridursi in volume e forza. Oggi, però, è riconosciuta a tutti gli effetti come una malattia muscoloscheletrica, caratterizzata non solo dalla perdita di massa muscolare, ma anche da un calo della forza e della capacità funzionale.
La Malattia renale cronica rappresenta una condizione di "invecchiamento accelerato", poiché alterazioni metaboliche, infiammazione cronica e squilibri nutrizionali favoriscono lo sviluppo della sarcopenia anche in persone relativamente giovani. Questo rende i pazienti nefropatici particolarmente vulnerabili.
Lo studio riferisce che un paziente su quattro con malattia renale cronica soffre di sarcopenia. La percentuale non varia in modo significativo tra i diversi stadi della malattia né tra chi è in dialisi e chi non lo è.
Secondo lo studio si notano alcune differenze importanti, soprattutto nelle forme più gravi:
La sarcopenia severa colpisce oltre un quarto dei pazienti in dialisi (26%), contro appena il 3% di chi non è ancora sottoposto a trattamenti sostitutivi.
L'obesità sarcopenica, ossia la combinazione di perdita muscolare e accumulo di grasso, interessa circa l'11% dei pazienti.
Tra i singoli tratti della malattia, quello più frequente è la ridotta forza muscolare, che riguarda quasi la metà dei pazienti (43%). In pratica, se la perdita di massa muscolare colpisce "solo" tre pazienti su dieci, la perdita di forza è un problema molto più diffuso e ha un impatto diretto sulla qualità di vita, sulla capacità di svolgere attività quotidiane e sul rischio di eventi clinici gravi.
La ricerca ha raccolto dati da cinque continenti e i tassi più alti si registrano in Indonesia (oltre il 60%), in Italia (circa il 39%) e in Australia (34%). Al contrario, in altri Paesi le percentuali scendono sotto il 20%.
Le differenze possono dipendere da fattori culturali (alimentazione, stile di vita, attività fisica), ma anche dal criterio utilizzato per diagnosticare la sarcopenia. Esistono infatti diversi metodi e definizioni internazionali, che portano a stime variabili dal 10 al 30%. Nonostante ciò, il messaggio è chiaro: la sarcopenia nei pazienti nefropatici è un problema universale.
La sarcopenia non è un "semplice" effetto collaterale della malattia renale cronica e le persone affette presentano un rischio molto più alto di complicazioni. La perdita di forza muscolare, in particolare, è considerata un campanello d'allarme per aumentata mortalità.
Il riconoscimento precoce è quindi fondamentale, infatti è consigliabile effettuare periodicamente esami di screening per la valutazione della forza della massa muscolare scheletrica, come hand grip test e bioimpedenziometria. Inoltre è opportuno che vengano messe in atto strategie nutrizionali adeguate ad affrontare sia la malattia renale cronica che la sarcopenia che ne consegue, al fine di garantire al paziente un miglioramento della qualità di vita e dell'outcome della malattia.


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