Amet, Bottaro: «Danisi mio fiduciario. Presto un nuovo membro cda, sarà una donna»

Il sindaco valuta di scorporare dall'azienda darsena, trasporti e parcheggi

mercoledì 27 gennaio 2016 7.42
A cura di Vincenzo Membola
La riforma dell'Amet, azienda partecipata di proprietà del Comune di Trani, passa dal rinnovo del consiglio d'amministrazione. La scorsa settimana, Amedeo Bottaro ha nominato un nuovo membro, Marcello Danisi, presidente dell'Ordine dei Commercialisti di Bari, che andrà ad assumere il ruolo di amministratore delegato: «La scelta di Danisi - commenta Bottaro - è avvenuta a fronte della sua esperienza e delle sue capacità, oltre a un rapporto fiduciario con il sottoscritto. Ho ritenuto fosse la figura migliore, che ha già svolto incarichi nelle municipalizzate, addirittura esattamente nel settore dei trasporti (Amtab, Stp, Astra) e ha dimestichezza nello sbrogliare quelli che sono i bilanci delle società pubbliche. È la persona giusta per iniziare una ristrutturazione aziendale che in questo momento lo stato delle cose richiede. È una fase fondamentale per il futuro dell'azienda».

Ma le novità ai vertici dell'azienda non sono terminate: «Ho chiesto - continua il primo cittadino tranese - l'azzeramento di tutto il consiglio d'amministrazione: mentre Di Corato, vecchio ad, ha rimesso le deleghe, il presidente Pappolla ha espresso la volontà di poter chiudere il bilancio 2015, prima di abbandonare il suo posto, cosa che avverrà entro aprile. Dovrò di certo ristabilire le quote rosa con la nomina di un nuovo componente, cosa che farò nell'arco di dieci giorni. Infine, tra poco più di tre mesi, con la nuova presidenza, l'intero management sarà espressione del sottoscritto».

Il futuro dell'azienda, i cui campi di competenza dovrebbero essere ridotti, non è scontato: «Cercherò di essere il meno possibile condizionante sui nuovi membri del cda: è importante che Danisi cominci a lavorare e si renda conto di quella che è la situazione dell'azienda, affinché ci prospetti un piano industriale e ci indichi quali sono i reali margini di sviluppo dell'Amet. È chiaro, che dall'esterno, mi sento di evidenziare dei rami più "secchi" rispetto ad altri, che andrebbero quindi "amputati". Penso sicuramente ai trasporti, alla gestione della darsena e, in parte, anche a quella dei parcheggi. Non ho preconcetti e pregiudizi, se il piano che mi verrà presentato sarà sostenibile anche in questi settori è chiaro che sarà portato avanti. Ad oggi, non ho ricette pronte, che, vista la situazione, sarebbero di certo sbagliate».