«Cementeria, la variante urbanistica va revocata subito»

I Verdi chiedono di procedere senza attendere la risposta dei Matarrese a Ferrante. Secondo Di Gregorio e Laurora vi sarebbero già tutti i presupposti

lunedì 22 aprile 2013 15.50
Alcune settimane fa il nostro portale aveva raccontato di una nota inviata dal presidente del Consiglio comunale, Fabrizio Ferrante, al gruppo Matarrese per chiedere chiarimenti sulle intenzioni della società sulla costruzione dell'opificio industriale a Trani dopo 3 anni di silenzio. La missiva di Ferrante nasceva dal fatto che lo stesse starebbe valutando la possibilità di una revoca della variante urbanistica.

Secondo Michele Di Gregorio e Franco Laurora (Verdi) la revoca di quella variante va fatta subito ed a prescindere: «Senza aspettare risposte da Bari – scrivono i due esponenti - l'amministrazione e tutto il Consiglio comunale satellite hanno la facoltà di revocare autonomamente la delibera di approvazione, essendoci anche buoni motivi tecnico-giurìdici, per evitare eventuali ritorsioni giudiziarie di richieste di risarcimento danni, ricordando che ad oggi in cambio di una preziosa variante urbanistica che ha trasformato un terreno agricolo in industriale con relativi benefici economici, i tranesi hanno ricevuto illusioni».

I Verdi sottolineano anche il rischio che «la cementeria possa, piuttosto che produrre cemento, in un periodo di grave crisi del settore edilizio, trasformarsi, invece, in un inceneritore a servizio di tutta la Provincia Bat».
La proposta di variante urbanistica per consentire la nascita della cementeria del gruppo industriale Matarrese venne approvata nel mese di giugno 2010 dal Consiglio comunale di Trani con 31 voti favorevoli, 7 assenti e 3 soli voti contrari (Michele di Gregorio, Franco Laurora e Bartolo Maiullari). La realizzazione dell'opificio (che avrebbe dovuto produrre 499 tonnellate al giorno di clinker) avrebbe dovuto apportare benefici occupazionali con decine di nuovi posti di lavoro e si inseriva in un contesto di prospettiva di sviluppo cittadino.