Di Leo su Ordinamenta Maris: "Maggiore rispetto per la cultura giuridica tranese"

L'installazione delle tavole riaccende il dibattito sulla collocazione più opportuna

lunedì 8 novembre 2021 17.40
L'installazione e lo smantellamento delle tavole degli ordinamenta maris ovviamente non è passata inosservata ai tranesi; di buono forse c'è il fatto che è stato risollevata la questione della esposizione di un'opera che celebra la prima giurisdizione della storia dedicata al mare e che fino a ieri giaceva accatastata nel cortile di una scuola senza manutenzione e quindi in un inevitabile stato di degrado. Riceviamo e pubblichiamo l'intervento di Giovanni Di Leo (Lega nord).

"Alcuni cittadini mi segnalano l'avvenuta installazione delle tavole in pietra, su cui sono incisi gli Ordinamenta Maris, nella rotonda di via A.M. di Francia, rimosse dopo un paio d'ore per le proteste di molti.

Non so chi abbia partorito un simile obbrobrio, ma sicuramente prospera e decide per conto suo, seduto in qualche trono a Palazzo di Città. Povera cultura tranese, povera storia giuridica...dove potevate finire.

Eravate finite in una triste rotonda periferica, nata per deviare il traffico, povere tavole usurate da ossido di carbonio e benzene. Lo so. Corro il rischio di apparire come quello a cui non vada bene nulla, ma chi ci governa da anni sembra che lo faccia apposta a provocare i citttadini.

Ma come si fa a fare una cosa del genere. Chi l'aveva ideata, chi l'aveva autorizzata, ma sopratutto con chi era stata condivisa questa installazione? Era stata chiesta l'autorizzazione del nostro artista, l'insigne scultore Lomuscio, che le realizzò?

Peraltro questa installazione non era nemmeno funzionale.

Io vorrei capire chi mai avrebbe potuto leggere il contenuto delle incisioni delle tavole, girando in macchina intorno a quella rotonda? Qual'era il senso di questa installazione, se non quello di sprecare soldi pubblici? E poi l'installazione delle tavole era in netto contrasto con le norme del Codice della Strada, perché le tavole avrebbero potuto ingenerare facilmente confusione e distrazione nel guidatore, riducendo in modo evidente la visibilità e quindi la sicurezza della circolazione.

Io immagino quelle tavole, invece, posizionate in modo che il loro contenuto possa essere letto con calma da chi ci viene a visitare, dai miei concittadini, studiate dalle nostre scolaresche perché ne tramandino il valore storico e culturale, non vicino a pompe di benzina".