Discarica comunale, il disastro ambientale continua

Denuncia di Antonella Papagni (M5S): «Serve un intervento urgente»

venerdì 8 aprile 2016 0.29
«Gli altissimi valori di elementi inquinanti quali nichel, ferro, piombo, manganese e arsenico che vengono periodicamente riscontrati da Arpa a seguito degli esami presso la discarica di Trani attestano che, attraverso il percolato, si sta determinando un forte sversamento nella falda acquifera di elementi nocivi per l'uomo, irrimediabilmente immessi nella catena alimentare tramite le acque di irrigazione delle coltivazioni a valle della discarica ed infine tramite il mare in cui confluiscono. Questo disastro ambientale dura da almeno un anno e mezzo e sappiamo bene che deriva dal cedimento strutturale della barriera impermeabilizzante su una parete della discarica e dal cedimento del pozzo P6V. Pozzo che non è mai stato incamiciato e che, quindi, permette al percolato di arrivare ancor più velocemente in falda». È quanto denuncia Antonella Papagni, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, attraverso l'ennesima nota sulla questione discarica comunale di Trani.

«Per di più da articoli di stampa si apprende che i tecnici incaricati - dice Papagni - stanno proponendo, invano sinora, una sorta di intervento che "sigilli" il pozzo P6V in modo da neutralizzare l'apporto di percolato in falda. Propongono, inoltre, di aprire un altro pozzo spia ben impermeabilizzato. Queste operazioni comporterebbero l'esborso di somme esigue rispetto al danno in corso con probabili ripercussioni sulla salute. Chiediamo dunque - prosegue - all'amministrazione e all'Amiu se è vero che con delle somme così esigue si può avere già un reale beneficio per l'ambiente e per la salute umana. E se è vero, perché allora non si comincia con questa piccola operazione? Perché si continua con il rimbalzo delle responsabilità? Perché si continua a parlare di progetti milionari che non arrivano, e non si prendono in considerazione questi primi piccoli interventi? Noi vi chiediamo, qualora questa soluzione sia vera, di procedere senza indugio a sigillare il pozzo P6V. Pretendiamo tempi rapidissimi e soluzioni efficaci a tutela della salute dei cittadini e dell'ambiente».

«A tal proposito chiediamo formalmente al sindaco - aggiunge - di voler procedere in tempi rapidi alla realizzazione del piano della salute poiché è evidente che il disastro ambientale in corso può avere riflessi importanti sulle vite dei cittadini. Lo stiamo chiedendo dal 2013 ma mai nessuno si è prodigato nel porlo in essere. E' necessario avere sotto gli occhi i dati epidemiologici per capire lo stato di salute della cittadinanza. Non possiamo più attendere oltre. Avete una grossa responsabilità - conclude - nei confronti dei cittadini e dell'ambiente e se non fate gli interventi giusti e necessari, allora anche voi sarete annoverati tra coloro che hanno avvelenato Trani».