Elisabetta Pani e il suo ritratto di Schumann a Palazzo Discanno a Trani
La pianista ha presentato il suo libro “Robert Schumann. Una musica letteraria” edito da Florestano Edizioni
domenica 19 ottobre 2025
09.00
Quando la magia del pianoforte incontra la bellezza della letteratura, non può che nascere qualcosa di estremamente bello e raffinato. È l'operazione che ha compiuto Elisabetta Pani, pianista e studiosa fin dall'adolescenza del grande Robert Schumann. A partire da questi studi ha avuto inizio il percorso che ha portato alla stesura del libro "Robert Schumann. Una musica letteraria", presentato nella serata di ieri presso Palazzo Discanno. Il dialogo è stato moderato da Angela Montemurro Lentini, che è stata anche docente di Elisabetta Pani.
L'autrice del libro ha raccontato la genesi della sua opera e del perché ha deciso di chiamarla "Una musica letteraria"; nel suo percorso di approfondimento della poliedrica figura di Schumann, Pani si è resa conto che nelle opere del pianista tedesco - e in particolar modo in "Papillon" - la letteratura gioca un ruolo fondamentale. Elisabetta Pani, durante lo studio di "Papillon" ha scoperto che quest'opera è stata ispirata dal romanzo di Jean Paul "Flegeljahre".
Dal sodalizio tra musica e arte letteraria nasce, dunque, l'importante opera scritta da Elisabetta pani e presentata nella serata di ieri. Tuttavia, questo non è l'unico risultato, giacché la pianista si è spinta oltre, recuperando gli scritti originali di "Flegeljahre", traducendoli dal tedesco all'italiano e unendoli a "Papillon", creando un melologo, ovvero un intreccio di musica e parole. I brani sono stati letti e interpretati dal talentuoso Totò Onnis, che ha creato un perfetto connubio fra voce e pianoforte, donando al pubblico una performance di estrema intensità artistica, sposando perfettamente lo spirito dell'opera di Schumann, che non è solo un pianista, ma è anche un fine poeta u un amorevole marito profondamente innamorato della sua Clara, pianista anch'ella, talentuosa pianista e musa ispiratrice del compositore.
Si deve dunque riconoscere la straordinarietà e l'importanza del lavoro fatto da Elisabetta Pani, che è riuscita, in definitiva, a risolvere l'eterno dilemma che ha attraversato tutta la vita di Schumann, sempre diviso fra la preponderanza della letteratura o quella della musica. Elisabetta Pani le unisce, mettendo fine alla contrapposizione tra le due arti e creando un'opera di grandiosa bellezza.
La presentazione è stata organizzata dalla Fondazione "Aldo Ciccolini – ETS" e dall'Associazione musicale culturale "Domenico Sarro APS – ETS" di Trani.
L'autrice del libro ha raccontato la genesi della sua opera e del perché ha deciso di chiamarla "Una musica letteraria"; nel suo percorso di approfondimento della poliedrica figura di Schumann, Pani si è resa conto che nelle opere del pianista tedesco - e in particolar modo in "Papillon" - la letteratura gioca un ruolo fondamentale. Elisabetta Pani, durante lo studio di "Papillon" ha scoperto che quest'opera è stata ispirata dal romanzo di Jean Paul "Flegeljahre".
Dal sodalizio tra musica e arte letteraria nasce, dunque, l'importante opera scritta da Elisabetta pani e presentata nella serata di ieri. Tuttavia, questo non è l'unico risultato, giacché la pianista si è spinta oltre, recuperando gli scritti originali di "Flegeljahre", traducendoli dal tedesco all'italiano e unendoli a "Papillon", creando un melologo, ovvero un intreccio di musica e parole. I brani sono stati letti e interpretati dal talentuoso Totò Onnis, che ha creato un perfetto connubio fra voce e pianoforte, donando al pubblico una performance di estrema intensità artistica, sposando perfettamente lo spirito dell'opera di Schumann, che non è solo un pianista, ma è anche un fine poeta u un amorevole marito profondamente innamorato della sua Clara, pianista anch'ella, talentuosa pianista e musa ispiratrice del compositore.
Si deve dunque riconoscere la straordinarietà e l'importanza del lavoro fatto da Elisabetta Pani, che è riuscita, in definitiva, a risolvere l'eterno dilemma che ha attraversato tutta la vita di Schumann, sempre diviso fra la preponderanza della letteratura o quella della musica. Elisabetta Pani le unisce, mettendo fine alla contrapposizione tra le due arti e creando un'opera di grandiosa bellezza.
La presentazione è stata organizzata dalla Fondazione "Aldo Ciccolini – ETS" e dall'Associazione musicale culturale "Domenico Sarro APS – ETS" di Trani.