Emergenza sanitaria, Tomasicchio: «La riapertura dell'ospedale di Trani in perfetta sintonia con il decreto»

Replica del consigliere al dirigente dell'Asl Bt

lunedì 9 marzo 2020 11.09
L'avv. Emanuele Tomasicchio, Consigliere Comunale di Trani, nel ringraziare il DG della ASL Bat per la pronta risposta, replica, sempre con intento costruttivo e dichiara :

"La proposta di messa a disposizione di un piano del PTA di Trani, effettuata dal sottoscritto, non riguarda la gestione ordinaria dell'emergenza da virus SARS-Cov-2, che come dice il DG Delle Donne è stata già affrontata "in pochissimo tempo" con eccellenti soluzioni nell'Ospedale Vittorio Emanuele II.

È evidente che la proposta attiene al campo dello "straordinario" ed in perfetta sintonia con il DPCM n. 35 del 06.03.2020 nel quale vengono addirittura riconosciuti poteri straordinari di requisizione di beni immobili per far fronte all'emergenza alla Protezione Civile.

Dunque non è insensato pensare proattivamente, cioè prima che le cose accadano, a scenari anche drammatici, ed essere pronti secondo il principio precauzionale della preparedness per non dover subire gli eventi invece di governarli.

Quindi reputiamo prudente pianificare, censire le risorse strutturali esistenti, stimare, studiare ed agire anche secondo i dettami qualitativi di Deming ( plan-do-check-act).

Se il Consiglio dei Ministri ha pensato di arrivare a requisire proprietà private, alberghi e simili, perché sarebbe insensato pianificare il riutilizzo di una struttura sanitaria "ospedaliera", a norma, con blocco operatorio all'avanguardia, specialisti ambulatoriali ed ospedalieri di ogni genere, laboratorio di analisi e servizio radiologia, che consentono "screening di altissimo livello"?

Se non sarà possibile l'utilizzo del terzo piano se ne utilizzerà un altro, oppure un'altra ala, poichè non possiamo pensare che ciò possa rappresentare un ostacolo per un'organizzazione così efficiente da essere stata in grado, in pochissimo tempo, di effettuare importanti modifiche strutturali ed organizzative nell'Ospedale Vittorio Emanuele II di Bisceglie.

Nel caso di forte progressione di contagio da SARS-Cov-2, e di malaugurata insorgenza di malattia in un gran numero di persone, è per noi prudente ipotizzare di poter utilizzare una struttura di proprietà della ASL, con standard ospedalieri ed a norma, certamente non inferiori al Vittorio Emanuele II di Bisceglie, con qualche decina di posti letto, per l'isolamento in coorte di pazienti con MEWS < 3 (Scala della Stabilità Clinica del paziente) ed, in ogni caso, come reparto flessibile di decompressione e scarico per i reparti ospedalieri in eventuale difficoltà.

Infine, e collateralmente all'argomento nodale, per quale motivo Lei dice che "negli ospedali sono state adottate misure di contenimento degli accessi ambulatoriali, mentre a Trani, fortunatamente, al momento non è stato necessario"? Vi sono evidenze epidemiologiche documentate in merito?

Nel ringraziarLa per la considerazione dichiaro la mia disponibilità personale, tecnica e politica, per ogni bisogno di salute della comunità.

- avv. Emanuele Tomasicchio