Il gruppo Matarrese realizzerà a Trani una cementeria
Firmato a Palazzo di città il protocollo d’intesa: sul piatto 110 posti di lavoro
lunedì 10 maggio 2010
Il sindaco di Trani, Giuseppe Tarantini, ed il presidente della società General cemento Puglia, Vincenzo Matarrese, hanno firmato a Palazzo di città un protocollo d'intesa finalizzato alla realizzazione sulla Trani-Andria (ma in territorio di Trani) di un impianto per la produzione e la micromacinazione di clinker (componente base per la produzione del cemento). Un investimento imponente, da completarsi nell'arco di 4 anni e dal costo complessivo di 120 milioni di euro, che darà occupazione ad oltre 110 operai (indotto compreso).
La General cemento Puglia è composta da quattro grandi aziende italiane produttrici di calcestruzzo. Tre sono del nord (Veneto, Piemonte e Toscana) una è pugliese (il gruppo Beton bitume & cave della famiglia Matarrese). L'idea imprenditoriale di partenza è quella di realizzare una cementeria che possa rifornire le stesse aziende, garantendone autonomia e autosufficienza. L'investimento doveva essere realizzato esclusivamente in Albania ma l'amministrazione comunale tranese è riuscita ad inserirsi nella trattativa e ad offrire garanzie tali da convincere il gruppo Matarrese a realizzare il complesso produttivo a Trani.
L'amministrazione comunale dovrà adottare ed approvare in consiglio comunale una variante urbanistica per consentire la costruzione dell'opificio industriale ricadente in un'area che attualmente fa parte di un enclave non classificato come zona industriale ma come zona agricola. La palla, poi, passerà alla Regione che avrà 90 giorni di tempo per esprimersi. Nel protocollo d'intesa (che sarà allegato nella delibera di consiglio comunale) il gruppo imprenditoriale rappresentato da Vincenzo Matarrese si è impegnata a non bruciare all'interno della cementeria alcun tipo di rifiuto o combustibile da rifiuto e ad assumere preferibilmente (a parità di titoli ed esperienze) unità lavorative tranesi (fatta eccezione per le figure dirigenziali amministrative e quelle tecniche specifiche). In più, la società facente parte del gruppo Matarrese e sita a Trani (la Beton Bitume) si è impegnata ad effettuare lo stoccaggio e lo smaltimento gratuito del cocciame e degli scarti lapidei prodotti dalla segherie di Trani.
Il sindaco Tarantini ha ringraziato la famiglia Matarrese per aver voluto intraprendere a Trani un'iniziativa imprenditoriale così importante. «Siamo fieri – ha detto il sindaco - di presentare alla città un progetto in cui si coniugano gli interessi di un'impresa privata e quelli pubblici. In un periodo di forte crisi economica siamo l'unica amministrazione che riesce ad abbassare le tasse ed a proporre svolte di inserimento occupazionale di questa portata. Mi auguro che il consiglio comunale licenzi all'unanimità il provvedimento». Vincenzo Matarrese ha voluto spegnere sul nascere le preoccupazioni relative all'impatto ambientale dell'impianto: «Per prima cosa non bruceremo rifiuti – ha rassicurato l'amministratore barese – ed in secondo luogo avremo una produzione di molto inferiore rispetto ad altre cementerie della zona: parliamo di circa 270mila tonnellate all'anno. E non ci saranno problemi con le emissioni».
L'assessore all'urbanistica del Comune di Trani, Ninni De Toma, ha sottolineato i meriti dell'amministrazione nell'aver intercettato un'iniziativa di tal portata. «Questi sono i frutti di una strategia urbanistica vincente. L'aver dotato la città di un piano urbanistico generale ci permette oggi di poter sancire intese imprenditoriali che avranno ricadute occupazionali in città. L'impianto, così come indicato nel progetto, prevede l'impiego nel tempo di 70 tra impiegati, operai e personale tecnico, oltre l'indotto per le attività affidate a terzi per un complessivo impiego di oltre 100 unità lavorative. Di questi tempi è un traguardo eccezionale».
Le foto di Sergio Tatulli:
GALLERIA FOTOGRAFICA
La General cemento Puglia è composta da quattro grandi aziende italiane produttrici di calcestruzzo. Tre sono del nord (Veneto, Piemonte e Toscana) una è pugliese (il gruppo Beton bitume & cave della famiglia Matarrese). L'idea imprenditoriale di partenza è quella di realizzare una cementeria che possa rifornire le stesse aziende, garantendone autonomia e autosufficienza. L'investimento doveva essere realizzato esclusivamente in Albania ma l'amministrazione comunale tranese è riuscita ad inserirsi nella trattativa e ad offrire garanzie tali da convincere il gruppo Matarrese a realizzare il complesso produttivo a Trani.
L'amministrazione comunale dovrà adottare ed approvare in consiglio comunale una variante urbanistica per consentire la costruzione dell'opificio industriale ricadente in un'area che attualmente fa parte di un enclave non classificato come zona industriale ma come zona agricola. La palla, poi, passerà alla Regione che avrà 90 giorni di tempo per esprimersi. Nel protocollo d'intesa (che sarà allegato nella delibera di consiglio comunale) il gruppo imprenditoriale rappresentato da Vincenzo Matarrese si è impegnata a non bruciare all'interno della cementeria alcun tipo di rifiuto o combustibile da rifiuto e ad assumere preferibilmente (a parità di titoli ed esperienze) unità lavorative tranesi (fatta eccezione per le figure dirigenziali amministrative e quelle tecniche specifiche). In più, la società facente parte del gruppo Matarrese e sita a Trani (la Beton Bitume) si è impegnata ad effettuare lo stoccaggio e lo smaltimento gratuito del cocciame e degli scarti lapidei prodotti dalla segherie di Trani.
Il sindaco Tarantini ha ringraziato la famiglia Matarrese per aver voluto intraprendere a Trani un'iniziativa imprenditoriale così importante. «Siamo fieri – ha detto il sindaco - di presentare alla città un progetto in cui si coniugano gli interessi di un'impresa privata e quelli pubblici. In un periodo di forte crisi economica siamo l'unica amministrazione che riesce ad abbassare le tasse ed a proporre svolte di inserimento occupazionale di questa portata. Mi auguro che il consiglio comunale licenzi all'unanimità il provvedimento». Vincenzo Matarrese ha voluto spegnere sul nascere le preoccupazioni relative all'impatto ambientale dell'impianto: «Per prima cosa non bruceremo rifiuti – ha rassicurato l'amministratore barese – ed in secondo luogo avremo una produzione di molto inferiore rispetto ad altre cementerie della zona: parliamo di circa 270mila tonnellate all'anno. E non ci saranno problemi con le emissioni».
L'assessore all'urbanistica del Comune di Trani, Ninni De Toma, ha sottolineato i meriti dell'amministrazione nell'aver intercettato un'iniziativa di tal portata. «Questi sono i frutti di una strategia urbanistica vincente. L'aver dotato la città di un piano urbanistico generale ci permette oggi di poter sancire intese imprenditoriali che avranno ricadute occupazionali in città. L'impianto, così come indicato nel progetto, prevede l'impiego nel tempo di 70 tra impiegati, operai e personale tecnico, oltre l'indotto per le attività affidate a terzi per un complessivo impiego di oltre 100 unità lavorative. Di questi tempi è un traguardo eccezionale».
Le foto di Sergio Tatulli:
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