In cassa integrazione i 40 dipendenti dello stabilimento I.da.pro.

Reazioni al sequestro. Il legale: «Chi raccoglierà ora gli scarti animali?»

lunedì 4 ottobre 2010
«L'unico merito degli inquirenti è quello di aver scoperto una pentola che bolle in tutta Italia». Parole dell'avvocato Domenico Di Terlizzi che, con i colleghi Enzo Papeo e Francesco Pollice, difende l'azienda dei fratelli Cavaliere e ha rappresentato la volontà dei suoi clienti di sospendere l'attività per consentirne l'adeguamento alle nuove normative. In buona sostanza, si tratta di quelle in materia di rifiuti «che – secondo i legali dell'azienda – in Italia non vengono applicate a 67 delle 127 aziende che si occupano della lavorazione degli scarti di macellazione».

Ma per l'azienda di Trani - che ha anche una sede decentrata nel brindisino e copre il 90% del fabbisogno regionale, più quello di Molise e parte dell'Abruzzo – ci sarebbe anche di più, a sentire la difesa. «Abbiamo comunicato già il 17 settembre – dice l'avvocato Di Terlizzi - la volontà di interrompere le attività per adeguarci alla normativa e, per questo, i 40 dipendenti da oggi sono in cassa integrazione. Vorremmo capire chi, da oggi, raccoglie gli scarti dalle varie macellerie. Il custode giudiziale senza che l'azienda sia stata adeguata?». Secondo gli avvocati il pericolo igienico è imminente e temono che, d'ora in poi, gli scarti di macellazione finiscano nei comuni cassonetti dell'immondizia.



Il gruppo I.da.pro. è nato agli inizi degli anni '70, sotto il nome di Fratelli Cavaliere srl, affermandosi nella raccolta e nella commercializzazione dei sottoprodotti di origine animale, che erano considerati materie prime marginali, con propria quotazione nei listini delle borse merci. Negli anni '80 il gruppo si è evoluto in trasformatore di sottoprodotti di origine animale, costruendo un impianto di lavorazione a Francavilla Fontana. Agli inizi degli anni '90 ha acquistato un altro impianto a Trani. Nel 2002, per effetto di un accordo di programma con la Regione Puglia, il gruppo ha costruito un polo che, in più settori, si occupa della trasformazione di tutta la gamma dei sottoprodotti di origine animale, compresi il sangue e gli oli esausti. La I.da.pro. oggi gestisce un accordo a livello regionale, per la rimozione, la trasformazione, con il conseguente incenerimento dei prodotti trasformati, degli animali deceduti negli allevamenti della Regione Puglia.

L'impianto di Trani è localizzato sulla strada per Andria in un'area dell'estensione di circa 62.500 metri quadrati. Tale area è tipicizzata come zona industriale per via di un accordo di programma stipulato con la Regione Puglia. L'insediamento si trova ad una distanza di circa 6 chilometri e mezzo dal centro abitato più vicino (Trani) ed in esso viene eseguita la trasformazione industriale degli sottoprodotti di origine animale con successivo recupero ed utilizzo dei seguenti prodotti: grasso colato, ciccioli e farine di carne, farina di sangue, olio rilavorato vegetale ed animale, servizio di smaltimento animali morti.

Il grasso colato trova impieghi nel settore zootecnico. I ciccioli e le farine di carne sono in piccola parte utilizzati per il pet-food e concimi organici, la restante parte come combustibile per la termovalorizzazione. La farina di sangue come concime organico per la floricoltura. L'olio rilavorato viene destinato all'industria per la più svariata produzione di oli industriali. Per la raccolta dei sottoprodotti la società si avvale di una rete di raccolta diretta, nonché di vari raccoglitori esterni. Oltre ai capannoni con propri impianti specifici, si trovano nell'insediamento una palazzina di uffici, un laboratorio per le analisi microbiologiche e fisiche dei prodotti finiti ed in fase di lavorazione, oltre ad altre strutture collaterali e a vani tecnici.

La raccolta dei sottoprodotti si svolge principalmente presso macellerie ed i supermercati per i materiali di categoria 3 (principalmente sottoprodotti di origine animale rivenienti da animali sani, ma non idonei al consumo umano), presso i mattatoi dove si raccolgono i materiali di ciascuna categoria, presso le aziende agricole dove sono ritirati gli animali morti, rientranti nella categoria 1 (sottoprodotti di origine animale a rischio di encefalopatia spongiforme trasmissibile ed animali non morti in seguito a macellazione). Successivamente secondo la propria classificazione i sottoprodotti raccolti sono destinati agli impianti specifici.

c. c.