«In politica per fare ciò che mi hanno impedito in Magistratura»

A Trani si presenta De Magistris, candidato dell'IDV per le europee

lunedì 4 maggio 2009
Continua la campagna elettorale dell'Italia dei Valori in vista del doppio appuntamento con le elezioni provinciali ed il rinnovo del Parlamento europeo. A Trani, il candidato presidente per la Bat, Sebastiano de Feudis, ed il candidato alle Europee, Luigi de Magistris, hanno incontrato gli elettori.

De Feudis ha accusato il candidato del Pdl, Francesco Ventola («E' troppo polemico») ed ha lanciato una proposta per il territorio: nei primi 100 giorni l'Italia dei Valori propone di incentivare la nascita di mille micro imprese per dare subito opportunità di lavoro e reddito. «Se avremo la possibilità di governare – dice De Feudis – l'impegno che mi assumo nei primi 100 giorni sarà quello di finanziare l'apertura di mille micro imprese in tutta la provincia della Bat, per favorire l'occupazione e far nascere una nuova classe imprenditoriale».



L'ex Pm, Luigi de Magistris, candidato alle Europee con il partito di Di Pietro, ha catalizzato l'attenzione dei presenti. De Magistris ha motivato la sua candidatura come occasione per continuare tante battaglie che in Magistratura non ha più avuto la possibilità di portare a termine, contribuendo a costruire una società basata sulla legalità e sul rispetto del regole: «Volevo fare il Magistrato – dice ai cronisti – e la professione di PM è sempre stata il sogno della mia vita. L'ho fatto per 15 anni, poi mi hanno impedito di proseguire nel momento in cui ho toccato le deviazioni del potere, gli interessi forti, gli intrecci fra politica, economia e pezzi deviati dalle Istituzioni. Da questa sconfitta della Magistratura nasce un grande entusiasmo, la voglia di portare gli stessi ideali e valori nel mondo della politica con la P maiuscola. Il Parlamento europeo può fare molto per l'Italia e per il Mezzogiorno.



Il tema principale da affrontare è quello della corretta gestione dei finanziamenti pubblici che sono destinati al Paese. In questi anni, il denaro pubblico è servito a rimpinguare le tasche di comitati d'affari e ad arricchire i soli noti, con un trasversalismo politico indecente. C'è bisogno di onestà e competenza nella gestione del denaro pubblico, per garantire uno sviluppo economico compatibile con l'ambiente, per rilanciare l'occupazione e per spezzare il legame tra la criminalità organizzata e la gestione dei finanziamenti pubblici».

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