L'eredità di Gigi Riserbato

Cinque "uomini forti" affrontano per primi il post-dimissioni

domenica 25 gennaio 2015 7.24
A cura di Vincenzo Membola
Il sindaco di Trani, da una settimana ormai, non è più Luigi Nicola Riserbato. Il lento processo che ha portato al crollo della sua amministrazione, tra dimissioni annunciate e avvenute, è partito oltre un mese fa, quando i sei arresti della Procura scossero la città. A commentare questa convulsa fase e le sue possibili evoluzioni ci hanno pensato cinque delle individualità più forti all'interno del gruppo consiliare uscente, riuniti insieme per un'intervista di un'emittente televisiva locale: il presidente del consiglio comunale Fabrizio Ferrante, il capogruppo del Partito Democratico Mimmo De Laurentis, il consigliere di Fratelli d'Italia Raimondo Lima, il commissario del neo-partito Riva Destra Francesco De Noia e l'esponente del Nuovo Centro Destra Beppe Corrado.

Primo argomento toccato, le dimissioni, vero e proprio braccio di ferro politico di questo inizio 2015: chi le ha rassegnate come presa d'atto di un clima ormai non più indicato a governare, come reazione a quel 20 dicembre traumatico, da non "augurare a nessuno (Ferrante e Lima); chi, dopo aver tentato lo scioglimento già da ottobre, cercando di evitare l'onta, ha deciso di delegittimare il proprio sindaco, seppur uscente (De Laurentis) e chi, invece, tutt'ora si rifiuta di rispondere oppure argomentare sull'argomento.

Non si sono risparmiati i giudizi sui pregi (pochi) e gli errori commessi dal governo Riserbato. La decapitazione dell'apparato dirigenziale ha creato disservizi fin da subito, con la macchina comunale in affanno già da subito. Anche la successiva scelta dei dirigenti non è stata ottimale afferma Ferrante. De Noia rimane, piuttosto, convinto che il risanamento economico non fosse procrastinabile. Mancano iniziative popolari all'appello, ma si tratta in ogni caso di una legislatura mozzata. L'aumento delle tasse, spiega nell'intervista De Noia, è dovuto soprattutto all'applicazione sbagliata del federalismo fiscale.

Lima ha pensato a difendere l'operato del proprio gruppo: un assessore che ha interrotto le proroghe con una ricerca di mercato, il piano dell'impiantistica pubblicitaria abusiva è stato respinto in maniera bipartisan. De Laurentis (Pd) sottolinea l'aumento notevole della spesa pubblica, nonostante la mancanza di eventi straordinari (da 36 a 44), la necessità di cancellare il solco con il passato (scelta di Riserbato), mentre andrebbero recuperati i tanti progetti abbandonati (opere pubbliche, raccolta differenziata, modernizzazione, mantenimento tradizione culturale).

Corrado evidenzia le cause che l'hanno portato lontano dallo schieramento d'elezione: un'amministrazione a cui non piaceva il ragionare di qualità, bensì di numeri; i conti in regola con le tasse aumentate tasse e i servizi diminuiti; una mancanza di programmazione continua, abbandonando progetti importanti come la darsena, il mercato ittico ai Capannoni Ruggia e la gestione delle imprese municipalizzate.

Argomento clou, tra i consiglieri riunitisi, le prossime elezioni amministrative in cui i 44.000 aventi diritto di Trani saranno chiamati a esprimere le proprie presidenze. Le primarie sono e saranno un tema importante nella corsa alla poltrona di primo cittadino, tutti gli ospiti non escludono la propria candidatura ma precisano come si giunto il momento di ragionare su un'idea di città condivisa. Sperando non resti solo un'idea. Come diceva proprio Corrado, i tranesi meritano di rasserenarsi e recuperare dignità, troppe volte calpestata negli ultimi anni.