Michele Rizzi contro la chiusura del pronto soccorso

Il coordinatore regionale di Alternativa comunista si scaglia contro Vendola ed Emiliano

mercoledì 29 ottobre 2014 7.36
A cura di Martina Tortosa
La giunta regionale nella giornata di ieri, martedì 28 ottobre, ha approvato l'imminente chiusura di tre pronto soccorso della Regione Puglia. Un taglio netto che purtroppo coinvolge anche la città Trani. Una notizia questa che ha scatenato una serie di pareri contrastanti. Contro la chiusura del pronto soccorso tranese si è schierato il coordinatore regionale di Alternativa comunista, Michele Rizzi.

«La notizia della decisione del governo regionale pugliese – ha affermato Rizzi - di chiudere il pronto soccorso delle città di San Pietro Vernotico, Triggiano e Trani lascia a dir poco sgomenti. In particolare, per la città di Trani si tratta di un'altra mannaia che si abbatte dopo la chiusura dell'ospedale cittadino e che azzera un ulteriore punto della rete di emergenza-urgenza della Provincia Bat».

Il coordinatore regionale di Alternativa comunista si è scagliato, inoltre, contro le mancate promesse di rendere la sanità "più pubblica". «Vendola ed Emiliano avevano promesso più sanità pubblica. Invece, in 4 anni, hanno cancellato 20 ospedali, tagliato 2500 posti letto e chiuso diversi reparti, lasciando nel frattempo in piena precarietà diversi settori lavorativi della sanità, come il 118. Il pronto soccorso, come un ospedale del resto, non deve essere legato a criteri economici. La sanità non è una merce. Deve, invece, essere inteso come servizio da assicurare soprattutto alle fasce più deboli della società. A questo smantellamento progressivo della sanità pubblica della Bat e pugliese in generale, si è unita anche la gabella, di 2 euro, da pagare per la prenotazione di una visita specialistica in farmacia».

«Evidentemente – ha concluso Rizzi - questa è la sanità che il centrosinistra pugliese ci assicura: più privata e meno pubblica».