Pesca e caro gasolio. L'amministrazione di Trani «con loro nella protesta e nella proposta»

Proseguono gli incontri con l'assessore D'Ambrosio

mercoledì 11 giugno 2008
Continua la protesta delle Marinerie della provincia di BAT e della Puglia tutta, contro il caro gasolio. Una situazione che sta mettendo in ginocchio uno dei settori più tradizionali e antichi delle nostre città costiere, impedendo di fatto alle flotte dei pescherecci, tra le più importanti del bacino del Mediterraneo, di svolgere il proprio lavoro. Il prezzo del gasolio infatti è più che raddoppiato in un anno. Una spada di Damocle che si sta abbattendo tragicamente su una categoria che non c'è la fa più a tenere testa ai costi di gestione di una attività che oltre a ben noti contenuti occupazionali per l'intero indotto, ha risvolti sociali di grande importanza e che storicamente ha rappresentato un importante fulcro dell'economia locale.


Le tre Confederazioni chiedono che si adottino urgenti provvedimenti non solo per la tutela, ma anche per l'immediato rilancio dell'intero comparto- Lo stato di crisi chiaramente investe le attività commerciali collegate al settore pesca, vale a dire pescherie, autotrasporti, ristoranti, e venditori ambulanti che, ad esempio, percorrono, in media, oltre 45.000 chilometri l'anno sostenendo costi per carburanti di oltre 7.000 euro l'anno. «L'amministrazione comunale sta prendendo tutti i provvedimenti necessari per addivenire ad una soluzione del problema – sottolinea l'Assessore alle Attività Produttive Tony D'Ambrosio – Stiamo lavorando insieme alle associazioni dei pescatori. Abbiamo già fatto nuerosi incontri in cui abbiamo palesato a parole e nei fatti tutto il sostegno alla loro categoria. Siamo con loro nella protesta e nella proposta».