Presidenza del consiglio, nulla di fatto

Se ne riparlerà non prima di settembre

martedì 24 luglio 2007
Come da noi anticipato, si è concluso con un nulla di fatto la prima votazione per l'elezione del presidente del Consiglio. La maggioranza decide di non decidere. Provvedimento ritirato, così come quello per l'elezione della commissione elettorale, la costituzione dei gruppi consiliari e la nomina dei componenti della commissione per i giudici popolari a fronte di un accordo che ancora non c'è fra i partiti della coalizione di centrodestra. Se ne riparlerà non prima di settembre, in attesa di definire tutti gli equilibri politici. Alla fine prevale la linea di Forza Italia che, alla vigilia della prima seduta, attraverso il suo commissario cittadino, aveva ipotizzato il rinvio dell'elezione della presidenza fin quando non si fosse giunti alla quadratura del cerchio. La decisione di ritirare il provvedimento è stata accolta con un pizzico di delusione in casa Udc. Il partito di Casini sperava nell'elezione di Gigi Riserbato fin da subito. Che non fosse la giornata giusta però lo si era intuito fin dalle prime battute del consiglio.

Prima della discussione del provvedimento, Pasquale de Toma (Udc) aveva chiesto una sospensione di dieci minuti della seduta per permettere ai capigruppo di maggioranza di riunirsi e decidere una strategia comune. Al rientro, De Simone (FI) chiedeva lo spostamento del punto a fine lavori. Mancando l'accordo anche sugli altri argomenti all'ordine del giorno si è deciso per il ritiro su proposta di Forza Italia.


Fumata bianca invece per l'approvazione degli indirizzi di governo (maggioranza compatta) e per il conferimento della cittadinanza onoraria al neozelandese Sciascia (all'unanimità).