Quasi quasi mi faccio una candidatura a... Capitale della Cultura!

Che sta succedendo alle amministrazioni comunali della Bat?

mercoledì 8 gennaio 2020 6.44
A cura di Giovanni Ronco
Ma che sta succedendo alle amministrazioni comunali italiane, della Bat, in particolare? Tutte con la fregola, il prurito improvviso di candidarsi a Capitali della cultura?

Trani si è buttata subito e sia chiaro, nessuno tira i piedi perché venga bocciata. Tutti ne avremmo da guadagnare se avessimo gli attributi ed i parametri a posto e potessimo andare in discesa. A meno che Bottaro Fox, con una magia alla Silvan ( a me gli occhi e le orecchie, please) non faccia una magia delle sue, tipo come quando faceva uscire presidenti per il Trani calcio come fossero conigli dal cilindro, tanto per fare un esempio.

Il prurito però è venuto contemporaneamente a più città, Barletta compresa, che invece nei piani dei tranesi e dei bottariani, avrebbe dovuto contribuire a tirare la volata a noi. Il prurito ha preso anche altre zone d'Italia, tanto che Ascoli, ad esempio, dopo aver saputo della candidatura di altre città marchigiane, ha deciso di ritirarsi, prenotandosi già per il 2022.

Il sottoscritto aveva ipotizzato giorni fa una candidatura tranese come instrumentum regni in vista delle elezioni, cioè come strumento di propaganda.

Invece no, faccio ammenda. Non mi ero accorto che trattasi di patologia dilagante ed epidemica: un prurito che ti prende ovunque e che fa urlare a sindaci, seguaci, assessori, altoparlanti umani che ripetono, ad un cenno, il segnale del capo:" Siamo candidati a capitale della cultura!", così, come si dice da queste parti: come si alzano la mattina.