Quell'ombra serale di San Francesco alla stazione: un buio triste e irrispettoso

La segnalazione di Francesco Pansitta, poeta e "nonno Ciccio" del teatro dialettale tranese

martedì 9 aprile 2024 8.54
A cura di Stefania De Toma
Sorella Luna: se potesse, la luna, resterebbe accesa tutte le notti per illuminare quella statua al centro di una piazza che ha sempre più il sapore della desolazione. Una piazza che un tempo era "graziosa e accogliente": ricordo bene le parole di un gruppo di insegnanti che quarant'anni fa arrivò nella nostra città da La Spezia per un gemellaggio con la mia classe delle medie. Caspita, quarant'anni, fa impressione. Soprattutto se di mezzo non c'è un miglioramento, ma un inaridimento, in un luogo che dovrebbe essere il biglietto da visita della Città, non con i grandi store delle grandi stazioni metropolitane ma, a fare il paio con una cittadina elegante come è o dovrebbe essere la nostra, qualche negozietto artigianale o di enogastronomia, un piccolo ristoro, un posto dove comprare una cartolina a qualunque ora arrivi, una piccola edicola, qualche panchina all'ombra dove attendere di andare via o dove godersi l'arrivo in attesa di un taxi o di un proprio amico o familiare che ci venga a prendere.

È così amareggiato il post di Facebook in cui Francesco Pansitta - autore dialettale che con ironia, emozione, dolore, letizia racconta in versi o nelle sue esibizioni con "nonno Ciccio" le vicende della nostra città - che non è riuscito neanche a esprimerlo in poesia, come fa spesso, quanto sia triste quella statua di San Francesco in mezzo a una fontana buia, che appare come un'ombra abbandonata. In un'epoca in cui oltretutto il messaggio universale del patrono d'Italia oltrepassa i confini di ogni religione perché è un messaggio di Pace, di Amore, appunto di accoglienza. Città mistica, Trani, delle processioni con tutti in prima fila e dei fuochi d'artificio a ogni occasione di santità: incapace di onorare una statua che era stata benedetta - costata, si presune - salutata come un rinnovamento di modernità e di bellezza sotto l'egida della protezione di San Francesco. Le parole del post di Francesco Pansitta -che non perde occasione di elogiare la bellezza della nostra Trani e si presta ogni giorno nella sua attività commerciale di fare un' accoglienza che manca - che accompagnano il video della statua che appare come un'ombra chiedono poco: un paio di faretti, ma, soprattutto un po' di rispetto per il Santo, per chi lo ama e gli è devoto; e per la Città. Provaci, Francesco scrivila una bella poesia dedicata a San Francesco nostro, il santo di tutti, il santo dell'Amore, della Pace, della Bellezza della Natura e dell'Umanità e di valori semplici e troppo spesso dimenticati.
."..il mio SANTO " SAN FRANCESCO "
sul piazzale della Stazione di TRANI
""SPENTO"" e nell'INDIFFERENZA
....di chi gli passa davanti
Sicuramente non è una priorità per la CITTÀ , però , non chiedo la vasca accesa con gli zampilli d'acqua in funzione , ma almeno un paio di faretti , che partono dal basso della STATUA , con un po' di VERDE ornamentale , sarebbe anche un bel bigliettino da visita, per tutti quelli che arrivano o partono dalla stazione, e soprattutto per i devoti al SANTO.