Rifiuti in mare, con Goletta Verde la nuova campagna di prevenzione
Un'iniziativa di Legambiente per salvare le spiagge pugliesi
lunedì 24 luglio 2017
Ogni anno 8 milioni di tonnellate di rifiuti finiscono dritti nei mari e negli oceani del mondo e di questi una percentuale tra l'80% e il 90% di questi rifiuti è plastica. Qual è la distanza tra il nostro wc e il mare? Molto più che breve di quello che si immagina. Il 10% dei rifiuti presenti sulle spiagge italiane proviene, infatti, dagli scarichi dei nostri bagni. Rifiuti buttati nel wc che raggiungono il mare, anche a causa di sistemi di depurazione inefficienti, minacciando la fauna marina. Il 9% di questi rifiuti spiaggiati è costituito da bastoncini per la pulizia delle orecchie che vengono buttati nei Wc. In sole 46 spiagge lungo la penisola sono stati trovati quasi 7mila cotton fioc (monitorate da Legambiente tra il 2016 e il 2017 con l'indagine Beach Litter), in pratica due bastoncini per le orecchie ogni passo tra la sabbia. Il problema, purtroppo, non sono solo i cotton fioc.
Sulle nostre spiagge c'è di tutto: blister, tamponi e assorbenti, medicazioni, deodoranti per wc, contenitori per le lenti a contato. In Puglia, ad esempio, sulla spiaggia di Taranto sono stati contati nel 2017 113 cotton fioc in soli 100 metri di spiaggia, 1 per ogni metro di spiaggia. Gli stessi tecnici di Goletta Verde, durante il monitoraggio lungo le coste pugliesi che stanno effettuando in questi giorni, hanno trovato rifiuti da mancata depurazione su quattro spiagge: alla spiaggia libera di Porto Cesareo, alla spiaggia libera di Vernole, alla spiaggia a Lido Gianicola a Brindisi e alla foce del canale su Litorale Apani a Brindisi. Tutti rifiuti buttati nel wc e che hanno raggiunto mare e spiagge, anche a causa di sistemi di depurazione inefficienti. Prevenire è possibile e anche molto semplice: basterebbe usare il cestino.
Nasce per questo la campagna #NoRifiutinelWC, sviluppata da Legambiente e Ogilvy Change, per stimolare il cambiamento spontaneo e permanente di abitudini in un piccolo gesto quotidiano che, tuttavia, può contribuire ad arginare un problema di portata globale come il marine litter: si calcola, infatti, che ogni anno 8 milioni di tonnellate di rifiuti finiscono dritti nei mari e negli oceani del mondo e di questi una percentuale tra l'80% e il 90% di questi rifiuti è plastica.
In tre spiagge monitorate in Puglia durante l'indagine Beach Litter 2017, condotta da Legambiente nei mesi di aprile e maggio, per un totale di 3mila metri quadri, sono stati trovati una media di 2299 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia per un totale di 6897 rifiuti. La plastica anche in quel caso è stato il materiale più presente (92,27% degli oggetti rinvenuti), seguita da vetro/ceramica (3,02%), metallo (2,52%), carta e cartone (1,26%). Per quanto riguarda gli oggetti più trovati sulle 3 spiagge pugliesi, il 71% dei rifiuti è rappresentato da reti per la coltivazione dei mitili (53%), tappi e coperchi (6%), bottiglie e contenitori di plastica non per bevande (5%), bottiglie e contenitori di plastica per bevande (4%) e stoviglie usa e getta (3%).
Sulle nostre spiagge c'è di tutto: blister, tamponi e assorbenti, medicazioni, deodoranti per wc, contenitori per le lenti a contato. In Puglia, ad esempio, sulla spiaggia di Taranto sono stati contati nel 2017 113 cotton fioc in soli 100 metri di spiaggia, 1 per ogni metro di spiaggia. Gli stessi tecnici di Goletta Verde, durante il monitoraggio lungo le coste pugliesi che stanno effettuando in questi giorni, hanno trovato rifiuti da mancata depurazione su quattro spiagge: alla spiaggia libera di Porto Cesareo, alla spiaggia libera di Vernole, alla spiaggia a Lido Gianicola a Brindisi e alla foce del canale su Litorale Apani a Brindisi. Tutti rifiuti buttati nel wc e che hanno raggiunto mare e spiagge, anche a causa di sistemi di depurazione inefficienti. Prevenire è possibile e anche molto semplice: basterebbe usare il cestino.
Nasce per questo la campagna #NoRifiutinelWC, sviluppata da Legambiente e Ogilvy Change, per stimolare il cambiamento spontaneo e permanente di abitudini in un piccolo gesto quotidiano che, tuttavia, può contribuire ad arginare un problema di portata globale come il marine litter: si calcola, infatti, che ogni anno 8 milioni di tonnellate di rifiuti finiscono dritti nei mari e negli oceani del mondo e di questi una percentuale tra l'80% e il 90% di questi rifiuti è plastica.
In tre spiagge monitorate in Puglia durante l'indagine Beach Litter 2017, condotta da Legambiente nei mesi di aprile e maggio, per un totale di 3mila metri quadri, sono stati trovati una media di 2299 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia per un totale di 6897 rifiuti. La plastica anche in quel caso è stato il materiale più presente (92,27% degli oggetti rinvenuti), seguita da vetro/ceramica (3,02%), metallo (2,52%), carta e cartone (1,26%). Per quanto riguarda gli oggetti più trovati sulle 3 spiagge pugliesi, il 71% dei rifiuti è rappresentato da reti per la coltivazione dei mitili (53%), tappi e coperchi (6%), bottiglie e contenitori di plastica non per bevande (5%), bottiglie e contenitori di plastica per bevande (4%) e stoviglie usa e getta (3%).