Trani: alberi che vanno, alberi che vengono
Su viale Falcone si starebbero per piantare 200 ulivi. I Verdi chiedono chiarimenti sull'intervento ai Cappuccini
lunedì 11 aprile 2011
Alberi che vanno, alberi che vengono. Su viale Falcone si starebbero per piantare 200 ulivi (al momento dell'inizio degli scavi non vi era traccia di una determina dirigenziale di autorizzazione dei lavori), mentre ai Cappuccini sono in corso le operazioni di bonifica della pineta aggredita dalla processionaria. Sull'argomento, registriamo un intervento dei Verdi: «Apprendiamo del previsto abbattimento di circa 40 piante malate di processionaria piantumate nella pinetina della chiesa di Santa Maria delle Grazie. In considerazione del numero elevato delle piante da abbattere, non si comprende se alberi o cespugli, chiediamo se alla base di tale scelta ci sia stata valutazione agronoma e se non sia possibile salvare le piante attraverso mirati interventi di tipo microbiologico o fitosanitario».
«In una città dove a proliferare è solo il grigio cemento o, quando va bene, la bianca pietra - scrivono i Verdi - mandare a morte 40 piante in un colpo solo, appare una vera e propria catastrofe. Nel caso in cui ciò non sia possibile, ci auguriamo che si proceda alla sostituzione delle piante abbattute e a una maggiore cura dell'area verde dei Cappuccini e, soprattutto, del giardino retrostante la chiesa, che con gli opportuni interventi potrebbe essere aperto al pubblico e diventare un piccolo polmone verde a servizio del quartiere che negli ultimi anni ha visto aumentare solo i palazzi. Tale occasione potrebbe inoltre servire a riqualificare tutta la zona con minime risorse economiche, affidandone la cura ai residenti, oltre a fornire un altro servizio che manca dopo la costruzione del sottopasso: la strada di collegamento tra via Cappuccini e via Giuliani, che sono oramai completamente isolate».
«In una città dove a proliferare è solo il grigio cemento o, quando va bene, la bianca pietra - scrivono i Verdi - mandare a morte 40 piante in un colpo solo, appare una vera e propria catastrofe. Nel caso in cui ciò non sia possibile, ci auguriamo che si proceda alla sostituzione delle piante abbattute e a una maggiore cura dell'area verde dei Cappuccini e, soprattutto, del giardino retrostante la chiesa, che con gli opportuni interventi potrebbe essere aperto al pubblico e diventare un piccolo polmone verde a servizio del quartiere che negli ultimi anni ha visto aumentare solo i palazzi. Tale occasione potrebbe inoltre servire a riqualificare tutta la zona con minime risorse economiche, affidandone la cura ai residenti, oltre a fornire un altro servizio che manca dopo la costruzione del sottopasso: la strada di collegamento tra via Cappuccini e via Giuliani, che sono oramai completamente isolate».