Trani, due arresti per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale

Non permisero ai Carabinieri di sequestrare un'auto

sabato 15 maggio 2010
Non permisero ai Carabinieri di sequestrare l'auto - priva di assicurazione - condotta dal figlio di uno dei due sprovvisto della patente di guida per non averla mai conseguita. Giovedì mattina, gli stessi militari hanno presentato loro il "conto", notificando un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Trani.

Si tratta del 52 enne Paolo Patruno e del 40enne Pietro Di Martino, entrambi di Trani e noti alle Forze dell'Ordine, accusati di danneggiamento, resistenza e oltraggio a Pubblico Ufficiale.

I fatti risalgono allo scorso 4 aprile, quando i Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Trani, durante un servizio di controllo della circolazione stradale, fermavano una Ford Mondeo, condotta da un giovane (figlio del 52enne). L'auto risultò priva della copertura assicurativa e il conducente sprovvisto della patente di guida in quanto mai conseguita.

A seguito delle constatazioni, mentre gli operanti procedevano con il sequestro del mezzo, si "materializzava" il padre del ragazzo che prendeva le difese del figlio. Questi infatti, dapprima minacciava verbalmente i Carabinieri e poi, approfittando del fatto che erano impegnati a redigere i verbali di contestazione e richiedere l'intervento del carro attrezzi, saliva a bordo del veicolo da sequestrare, allontanandosi a velocità sostenuta. Tale situazione innescava un pericoloso inseguimento terminato quando gli operanti riuscivano a raggiungerlo, nei pressi della sua abitazione. A questo punto, però i Carabinieri si ritrovavano accerchiati da una folla di parenti ed amici dei fuggitivi che impediva loro di portare a termine le operazioni.



In tale frangente, il 40enne non si limitava a minacciare a sua volta gli operanti ma addirittura colpiva con un violento pugno il lunotto posteriore del mezzo militare dell'Arma, mandandolo in frantumi. Visto che la situazione stava degenerando, i militari si vedevano costretti a desistere dal compiere il loro dovere rimettendo il tutto alle valutazioni dell'Autorità Giudiziaria. Per tale motivo scattava il deferimento in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Trani, che esaminato attentamente il quadro probatorio presentato dai militari, ha permesso al Gip di quel Tribunale di emettere l'ordinanza notificata giovedì.