Trani ha un nuovo collaboratore di giustizia: è Vito Corda
Fu arrestato a febbraio per le estorsioni a locali e aziende
venerdì 9 giugno 2017
Il 38enne Vito Corda, ritenuto personaggio di spicco della malavita tranese, ha deciso di collaborare con la giustizia. E' quanto emerge dalla nuova ordinanza di custodia cautelare notificata in carcere a Patrizio Romano Lomolino per l'omicidio del viados Aldomiro Gomes, ucciso nella campagne di Trani il 18 Febbraio di 10 anni fa. Tra i nuovi elementi d'indagine a carico di Lomolino anche le dichiarazioni di Corda, interrogato dal pubblico ministero Michele Ruggiero dopo la sua decisione di "collaborare", anticipata al pm della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari Giuseppe Maralfa.
Quest'ultimo ha acquisito il fascicolo d'indagine del pm tranese Marcello Catalano sul giro di estorsioni (tentate o consumate) che il 2 febbraio determinò l'arresto di 7 persone, tra cui proprio quello di Vito Corda e del fratello Giuseppe; un altro fratello, Alessandro, fu arrestato qualche settimana dopo perché ritenuto coinvolto nell'omicidio di Antonio Mastrodonato, materialmente eseguito da Giulio Vitolano. Prima della versione di Vito Corda altri due collaboratori di giustizia avevano raccontato agli inquirenti di come Lomolino avesse confidato la paternità del delitto del viados di origini brasiliane.
Corda, secondo quanto è riportato nell'ordinanza di custodia cautelare ai danni di Lomolino, avrebbe subito intuito che l'assassino di Gomes fosse il suo amico, da cui avrebbe avuto conferma all'indomani dell'omicidio. Il neo collaboratore di giustizia potrebbe offrire nuova luce alla quadratura del cerchio su molti altri episodi malavitosi succedutisi a Trani negli ultimi anni. A cominciare da alcuni omicidi. Gli inquirenti ritengono, infatti, che Vito Corda possa comunque sapere - proprio per il suo ruolo di spicco che gli sarebbe stato diffusamente riconosciuto negli ambienti delinquenziali - e contribuire così a svelare i relativi scenari e protagonisti.
Quest'ultimo ha acquisito il fascicolo d'indagine del pm tranese Marcello Catalano sul giro di estorsioni (tentate o consumate) che il 2 febbraio determinò l'arresto di 7 persone, tra cui proprio quello di Vito Corda e del fratello Giuseppe; un altro fratello, Alessandro, fu arrestato qualche settimana dopo perché ritenuto coinvolto nell'omicidio di Antonio Mastrodonato, materialmente eseguito da Giulio Vitolano. Prima della versione di Vito Corda altri due collaboratori di giustizia avevano raccontato agli inquirenti di come Lomolino avesse confidato la paternità del delitto del viados di origini brasiliane.
Corda, secondo quanto è riportato nell'ordinanza di custodia cautelare ai danni di Lomolino, avrebbe subito intuito che l'assassino di Gomes fosse il suo amico, da cui avrebbe avuto conferma all'indomani dell'omicidio. Il neo collaboratore di giustizia potrebbe offrire nuova luce alla quadratura del cerchio su molti altri episodi malavitosi succedutisi a Trani negli ultimi anni. A cominciare da alcuni omicidi. Gli inquirenti ritengono, infatti, che Vito Corda possa comunque sapere - proprio per il suo ruolo di spicco che gli sarebbe stato diffusamente riconosciuto negli ambienti delinquenziali - e contribuire così a svelare i relativi scenari e protagonisti.