Tribunale, inaugurato l'organismo di mediazione

Non avrà finalità di lucro, i mediatori saranno avvocati iscritti all'albo. Il regolamento prevede l'assistenza tecnica obbligatoria

mercoledì 6 aprile 2011
Il consiglio dell'Ordine degli avvocati di Trani ha inagurato l'organismo di mediazione presso il tribunale, così come previsto dalla recente normativa sulla media conciliazione. «Gli avvocati – sostengono dall'ordine tranese - perfettamente consci del ruolo loro affidato dalla Costituzione per la tutela e la salvaguardia dei diritti anche dei soggetti deboli, non sono preconcettualmente contrari all'istituto della conciliazione, intesa come astratto strumento deflattivo del contenzioso giudiziario, consapevoli come sono di essere, per preparazione tecnica e cultura professionale, i soggetti più qualificati a prevenire e dirimere le liti, di qualsiasi natura. Sono però fermamente contrari a questa media conciliazione, così come malamente regolamentata dalla nuova normativa, oltretutto di dubbia costituzionalità, che viene falsamente spacciata come panacea per gli annosi problemi della giustizia civile del nostro Paese».

«Nonostante tutto - si legge nel documento - il Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Trani, consapevole di dover comunque applicare la legge, quale che sia, ma certo di dover e poter adoperarsi per renderne l'applicazione il più possibile aderente alla effettiva tutela dei diritti dei cittadini, si è attivato per costituire il proprio organismo. Il Consiglio ha adottato uno specifico regolamento che garantisce al singolo cittadino l'accesso alla mediazione ai costi minimi previsti dalla legge, oppure nessun costo qualora non si tenga l'incontro di mediazione per mancata adesione al procedimento. Il difficile risultato di riuscire ad istituire l'organismo pubblico (tra i primi organismi di mediazione pubblici) senza oneri per lo Stato (che non ha inteso mettere a disposizione neppure un euro per l'istituzione di un servizio che dal 21 marzo è divenuto indispensabile per l'attivazione di molti giudizi) è stato portato a termine grazie alla abnegazione dei Consiglieri dell'Ordine e del personale dipendente».

«Il verbale di accordo sottoscritto dalle parti in occasione di una procedura di mediazione – osservano dal Consiglio dell'Ordine - ha un'efficacia giuridica notevolissima, potendo divenire titolo esecutivo (cioè può essere attuato anche coattivamente a mezzo di esecuzione forzata) o titolo per l'iscrizione di ipoteca o per la trascrizione presso i pubblici registri. Per questo, e per una garanzia di serietà, l'organismo pubblico di mediazione numero 181 istituito dal Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Trani si è dato un regolamento estremamente stringente, al fine di garantire che le parti in contrasto si trovino di fronte un mediatore serio, responsabile, indipendente e competente».

L'organismo di mediazione del Foro di Trani si differenzia dagli organismi di mediazione privati sia perché non ha finalità di lucro, sia perché le attività si svolgeranno esclusivamente nei locali del tribunale (e non presso studi privati o altrove), sia perché i mediatori sono solo avvocati iscritti all'albo, che hanno seguito appositi corsi di formazione professionale. Il regolamento dell'organismo prevede l'assistenza tecnica obbligatoria, per tutte le materie in cui è prescritta l'assistenza tecnica in sede giurisdizionale: solo l'assistenza tecnica potrà assicurare la migliore tutela dei diritti di ogni singolo cittadino.

«Il governo - si legge - ha permesso di svolgere la funzione di mediatore anche a coloro che abbiano conseguito soltanto il diploma di laurea triennale ovvero, in alternativa, che siano iscritti a un ordine o collegio professionale: quindi possono essere mediatori anche i non laureati. La conseguenza è che sempre più di frequente si assiste a quotidiane martellanti pubblicità su organi di stampa che presentano la mediazione come una nuova opportunità di guadagno e si chiedono soldi per entrare nel business. Il regolamento garantisce l'accesso gratuito alla mediazione anche ai non abbienti, nelle materie per le quali il ricorso alla mediazione è obbligatorio. Il Consiglio dell'Ordine, insomma, combatterà qualsiasi proposito di privatizzazione della giustizia, nonché qualsiasi raccolta postale delle istanze di mediazione, presso gli studi professionali o le abitazioni private dei cittadini, allo stesso modo del bottegaio che manda il garzone a riscuotere gli insoluti. In altri termini la mediazione, per gli avvocati appartenenti all'Ordine degli avvocati di Trani non sarà un business, come orgogliosamente, unitamente a tutti gli iscritti al Foro, ripete il presidente del Consiglio dell'Ordine, Francesco Logrieco».