Una stanza dell’Ospedale di Trani trasformata in covo per lo spaccio di cocaina

Blitz antidroga dei Carabinieri. Le foto.

sabato 10 gennaio 2009
E' di cinque ordinanze di custodia cautelare, di cui quattro in carcere ed una ai domiciliari il bilancio di un'operazione condotta alle prime luci dell'alba dai Carabinieri della Compagnia di Trani che ha permesso di sradicare un sodalizio criminale molto attivo nello spaccio, facente capo a Saverio Marcone, 37enne tranese sorvegliato speciale, coadiuvato dai suoi collaboratori, il 31enne Pasquale Brescia alias "il Grosso", il 43enne Nicola Occhionorelli detto "Pappagone", "Kojak" ovvero il 38enne Antonio Rizzi ed anche una 22enne, Francesca Petrilli, incensurata.



Per loro, le accuse sono di detenzione ai fini dispaccio di sostanze stupefacenti.

L'operazione, nell'ambito della quale sono stati impiegati un centinaio di militari ed unità cinofile, scaturisce da una indagine, è partita nell'aprile del 2008 quando Saverio Marcone, il capo del sodalizio, venne ferito in un agguato con colpi di arma da fuoco alle gambe. Attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali ed appostamenti, i Carabineri hanno potuto circoscrivere e ben definire il gruppo dei cinque che, a tempo pieno piazzavano grosse quantità di cocaina per numerosi tossicodipendenti provenienti anche dai comuni limitrofi.



L'attività illecita non si è fermata neanche dopo la gambizzazione del 37enne. Incurante del suo ferimento e del conseguente ricovero in ospedale, Marcone ha trasformato la stanza della degenza in un vero e proprio covo. Era lì, che oltre ad avvalersi dei suoi "collaboratori" per tagliare (con l'osso di seppia) e confezionare le dosi, impartiva agli stessi gli ordini necessari per garantire il corretto funzionamento del gruppo nell'ambito del quale vi era una precisa ripartizione dei ruoli: "Pappagone" ed "il Grosso" erano specializzati nel tagliare la sostanza e confezionare le dosi, la 22enne era la contabile e lo stesso "Grosso" era addetto al recupero crediti.

I provvedimenti sono stati emessi dal G.I.P. del Tribunale di Trani, dott. Roberto Oliveri del Castillo. Degli arrestati, quattro sono stati associati presso la casa circondariale di Trani mentre la ragazza è stata sottoposta al regime degli arresti domiciliari.