Zitoli-Amoruso e la richiesta di accesso agli atti in Stp

Dopo le polemiche si snoda la trasparenza sullo studio delle carte

lunedì 9 luglio 2018
A cura di Giovanni Ronco
Al di là delle polemiche avvenute in settimana. Al di là dei proclami di onestà. Ecco la notizia che aspettavamo: due consiglieri di maggioranza del centro sinistra tranese, tra l'altro da noi più volte apprezzati a giusta ragione quindi, in tempi non sospetti, si sono mossi per fare chiarezza. La sbandierata trasparenza non si gioca sul piano delle parole e dei proclami o degli asettici tabellini delle società, degli enti interessati dal fenomeno degli incarichi ai parenti dei politici o agli amici di chi governa.

La trasparenza si snoda, come stanno facendo i due giovani consiglieri, sullo studio delle carte e sulla verifica di un fatto sostanziale: chi e come ha verificato che al posto dei nominati per appartenenza politica o per legame a mamma, papà o zio, non sia rimasto fuori dalla ricerca del profilo professionale richiesto dall'ente, chi magari avrebbe avuto titoli e pari o superiori requisiti e non è stato considerato perché figlio di nessuno o senza alcuna appartenenza politica.

Possiamo fare tutte le riunioni, le lettere con effetto pistola ad acqua nei confronti del sindaco o, quest'ultimo, può fare tutti i documenti e raccogliere le firme che vuole (analogo effetto di pistola ad acqua). Ma se non ci mettiamo in testa la tesi di cui sopra e non si finisce di utilizzare la politica per ottenere un privilegio, del lavoro personale o per i propri congiunti, un'accelerazione rispetto ad altri per il pagamento del proprio compenso dal Comune magari dopo essersi fatti nominare segretari di partito o dopo aver fondato qualche movimento politico, credetemi, sarà del tutto inutile continuare a parlare di politica seria ai cittadini e proporsi loro per ottenere un voto.

Sarà il solito Comitato d'Affari permanente. La solita continua cura dei propri interessi. Ma per favore, non chiamatela politica. Ecco perché apprezzo l'atto concreto dei consiglieri. È un modo di fare politica vera. È una dimostrazione di cura verso i cittadini. Non un perdere tempo in vuote parole sui social, in chiacchiere che stanno sempre più a zero.