La NarraVita

L’ingegnere bravo con le parole

La "NarraVita" e la misteriosa storia di questa settimana

Oggi la NarraVita racconta la storia di un viaggiatore solitario, per chi non può viaggiare se non con la testa e per chi è sempre in viaggio senza fermarsi mai.

La memoria collettiva tramanda che se sei letterato leggi e scrivi bene e se sei scentifico fai bene i conti, i calcoli, i grafici ma il pensiero, quello intellettuale e poetico, quello è fermo li. Immobile. Due più due farà sempre quattro.

Lo incontro una mattina, in un bar dimesso dal centro. In realtà è solo la proiezione di un bar perchè questo incontro, intervista o pseudo tale, si terrà su Skype, ma mi piace pensare che l'insegna del bar sia brutta, ridotta male, disarmonica. Immaginiamo che lui ordini due caffè, uno doppio per lui e uno con il latte per me. Ci sediamo ad un tavolino e cominiciamo.

A ventotto anni decidi di andartene fuori dalla Puglia e dall'Italia in generale, lasciando tutto e tutti, famiglia, amori e affetti, immagini e sicurezza, soli, tramonti e mare, il piatto pronto in tavola e la roba già stirata posata dalla mamma premurosa sul letto. Non si fa fatica ad immaginarla una cosa simile. Ormai è consuetudine. Partire è sempre facile, il punto è rimanere.

E lui è rimasto. Un lui a cui oggi non darò un nome e non perchè voglia giocarmi l'effetto sorpresa ma perchè voglio che per una volta, sia altro a parlare. Autore di foto. Autore di scritti e racconti di viaggi. Ingegnere. Lo chiameremo MezzoSangue come un testo a cui è profondamente legato: «Quelli come te, che hanno due sangui diversi nelle vene, non trovano mai riposo né contentezza; e mentre sono là, vorrebbero trovarsi qua, e appena tornati qua, subito hanno voglia di scappar via», come il suo blog, che ha avuto nel giro di due ore tremila visite.

Giovane conterraneo, si laurea due anni fa in Ingegneria presso il Politecnico di Bari e un mese dopo si trasferisce in Inghilterra dove ancora oggi risiede per continuare i suoi studi, per migliorare e perfezionare il suo inglese e dove lavora sodo per dieci ore al giorno, ma non è sottopagato come tutti quei baldi giovani che qui lavorano per misere paghe da quattro soldi. Di fronte alla poca disponibilità di questa nostra terra decide di armarsi e partire ed è in questo continuo scontro tra la sete di conoscenza, la voglia di vivere in maniera esemplare e viaggiare alla scoperta dei mondi altri per non fermarsi al velo delle apparenze e la mancanza della terra stessa che ti ha messo al mondo vive e viaggia. E mentre viaggia scrive. E se non scrive fotografa.

Potrebbe sembrare la cosa più ordinaria al mondo per chi è abituato alle mode giovanili moderne di amici e conoscenti per cui ti bastano due scatti per sentirti fototgrafo, per fare un InterRail e sentirti il nuovo Ulisse contemporaneo. Ma non è questo il caso. Il suo blog https://mezzosangueblog.wordpress.com/ racconta alcuni dei suoi viaggi ma non si tratta della semplicistica descrizione di quello che vede, non è una guida turistica ma è l'attenzione particolare rivolta ai popoli e alle storie politiche dei paesi, alle abitudini e ai costumi di uomini e donne che vivono il nostro tempo e dal nostro tempo, almeno quello che ci immaginiamo, sono divergenti.

Disinvolto ma non troppo. Educato e gentile. Ironico al punto giusto. Spesso schivo e forse troppo modesto. Non è perfetto, anzi chi lo conosce bene spesso fa i conti con la ritrosia tipica del viaggiatore solitario. Molte cose lo attendono, mostre e altri viaggi. Storie e racconti. Riflettendo su questo percorso che sta affrontando sa di aver perso molte cose allontandandosi dalla sua casa, dalla sua terra ma per certo ne ha consolidate molte altre, amicizie e amori, ha instaurato nuovi rapporti e ha guadagnato la fiducia in se stesso, la stessa che questa nostra terra madre, spesso chiusa e troppo apprensiva non ti lascia coltivare. E se gli chiedi cosa gli manca lui risponde secco che gli manca il nuotare al mare. Ma il nostro mare. Lo stesso da cui sembra essere nato per questo suo continuo fluttuare mentre parla seduto su quella sedia oltre il mio schermo.
Foto di Mariano DoronzoFoto di Mariano DoronzoFoto di Mariano DoronzoFoto di Mariano Doronzo
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