Intestino
Intestino
Salute d'asporto

La dieta FODMAP: una strategia efficace per la Sindrome dell’Intestino Irritabile (IBS)

Ce ne parla il biologo Giuseppe Labianca

La sindrome dell'intestino irritabile (IBS) è un disturbo gastrointestinale cronico caratterizzato da dolore addominale, gonfiore e alterazioni delle abitudini intestinali. Questo problema, che colpisce una percentuale significativa della popolazione globale, è spesso associato a una qualità di vita ridotta. Negli ultimi anni, la dieta a basso contenuto di FODMAP si è affermata come una delle strategie più promettenti per gestire i sintomi dell'IBS, offrendo sollievo a molte persone.

Il termine FODMAP si riferisce a oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli fermentabili, una classe di carboidrati scarsamente digeribili. Questi composti si trovano in alimenti comuni come frutta, verdura, legumi, latticini e dolcificanti artificiali. Quando non vengono assorbiti correttamente nell'intestino tenue, raggiungono il colon dove vengono fermentati dai batteri, producendo gas e richiamando acqua. Questo processo può provocare gonfiore, dolori addominali e diarrea, sintomi tipici dell'IBS.

La dieta FODMAP riduce i sintomi attraverso diversi meccanismi:
  • Riduzione della distensione intestinale: Limitando i carboidrati fermentabili, si diminuisce la produzione di gas e il richiamo osmotico di acqua nell'intestino.
  • Diminuzione dell'ipersensibilità viscerale: In alcune persone con IBS, il disturbo della percezione viscerale amplifica la risposta a stimoli normali come il gas intestinale.
  • Modulazione del microbiota intestinale: L'eliminazione di alcuni FODMAP può influire sulla composizione del microbiota, riducendo i batteri responsabili della fermentazione.
  • Miglioramento della permeabilità intestinale: Studi suggeriscono che la dieta FODMAP possa rafforzare la barriera intestinale, riducendo i segni di infiammazione locale.

La dieta si articola in tre fasi principali:
  1. Restrizione: Eliminazione degli alimenti ad alto contenuto di FODMAP per un periodo di 4-6 settimane.
  2. Reintroduzione: Graduale reintegrazione di alimenti contenenti FODMAP per identificare quelli tollerati individualmente.
  3. Personalizzazione: Sviluppo di una dieta equilibrata e sostenibile basata sui risultati della fase di reintroduzione.
Numerosi studi supportano l'efficacia della dieta FODMAP nel ridurre i sintomi dell'IBS. Un recente trial randomizzato e controllato ha mostrato che il 50-75% dei pazienti sperimenta un miglioramento significativo, in particolare per sintomi come gonfiore e dolore addominale. Rispetto ad altre diete, la dieta FODMAP si è dimostrata superiore nel migliorare la qualità della vita e ridurre i sintomi globali dell'IBS.

La dieta FODMAP non è adatta a tutti, in quanto soprattutto nelle fasi iniziali molto rigida. Deve essere evitata da persone con disturbi alimentari o condizioni che richiedono un apporto specifico di nutrienti. È fondamentale un approccio multidisciplinare, coinvolgendo il medico, in particolare il gastroenterologo, il nutrizionista e lo psicologo per supportare i pazienti sia dal punto di vista nutrizionale che psicologico.

La dieta FODMAP rappresenta una svolta nella gestione dell'IBS, offrendo una soluzione non farmacologica con comprovata efficacia. Tuttavia è opportuno che sia uno specialista a seguire l'andamento della dieta, soprattutto nel periodo di tempo prolungato, in modo da poter implementare la scelta dei cibi e monitorare il paziente per massimizzare i benefici e minimizzare i rischi
  • Salute
Altri contenuti a tema
PCOS e iperinsulinemia: cause, conseguenze e ruolo della Dieta PCOS e iperinsulinemia: cause, conseguenze e ruolo della Dieta Ce ne parla il biologo Giuseppe Labianca
Obesità: la nuova definizione clinica secondo il rapporto della Lancet Commission Obesità: la nuova definizione clinica secondo il rapporto della Lancet Commission Ce ne parla il biologo Giuseppe Labianca
Disfagia, una guida alimentare Disfagia, una guida alimentare Ce ne parla il biologo Giuseppe Labianca
Il latte e i latticini fanno davvero bene alle ossa? Il latte e i latticini fanno davvero bene alle ossa? Ce ne parla il biologo Giuseppe Labianca
“Non si vede ma si cura”: la Farmacia Turenum aderisce alla campagna regionale di screening gratuito per l’epatite C “Non si vede ma si cura”: la Farmacia Turenum aderisce alla campagna regionale di screening gratuito per l’epatite C Prenota utilizzando il servizio Info&Prenotazioni Whatsapp (370 1122153) della Farmacia Turenum
L’impatto delle festività invernali sul comportamento alimentare e sulla salute L’impatto delle festività invernali sul comportamento alimentare e sulla salute Ce ne parla il biologo Giuseppe Labianca
La Colazione e il suo ruolo nella prevenzione di sovrappeso e obesità La Colazione e il suo ruolo nella prevenzione di sovrappeso e obesità Ce ne parla il biologo Giuseppe Labianca
"Non si vede ma si cura", in Puglia la campagna di screening per l'epatite C (HCV) "Non si vede ma si cura", in Puglia la campagna di screening per l'epatite C (HCV) Tutti i dettagli sulle modalità di adesione al servizio
© 2001-2025 TraniViva è un portale gestito da InnovaNews srl. Partita iva 08059640725. Testata giornalistica telematica registrata presso il Tribunale di Trani. Tutti i diritti riservati.
TraniViva funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.